|
Petula abitino blu |
(Post 15-4-2012)
Oggi mi è tornata alla mente la bambola "Petula", l'unica cosa che non ho mai avuto.
Di giocattoli (sono figlia unica) ne ho avuti tantissimi ma quella no, forse per questo mi è rimasta nel cuore.
Il suo viso era bellissimo e schiacciando un pulsantino sulla pancia, diceva qualche frase.
Era in versione bionda e mora, aveva un abito o rosso o blu, con una paperella e il suo nome scritto.
Mi piaceva da morire!!!!
Le bambole mi sono sempre piaciute. Tra le tante che ho avuto ricordo "Spinacina", che rifiutava il cucchiaio con la verdura , una piccola bambola che aveva un cappottino azzurro e un tenero visino dove si vedevano die bei dentini, le mini-bambole "Lisa e Lucia" con i loro innumerevoli abitini.
Su "Famiglia Cristiana" inserivano delle bamboline di carta da ritagliare coi loro abitini.
|
Lisa e Lucia |
|
abitini Lisa e Lucia |
"Cicciobello" me lo feci regalare a 21 anni, dall'allora fidanzato e "Winnithu" arrivò all'alba dei miei 27! A differenza di oggi, i nostri giochi erano semplici ma li apprezzavamo tantissimo, ci bastava veramente poco per essere felici! Ricordo (avevo 4/5 anni) un mastellino verde con l'asse da lavare e la base gialla. Mi ci divertivo tanto. Prediligevo lavare un gatto di peluche tigrato che tra l'altro nemmeno ci stava... Ad un Natale mi furono regalati paletta, scopa e lucidatrice: c'era sempre un'angolino della casa che brillava. Venne poi il Monopoli e i famosi chiodini per la gioia delle nostre mamme che ci vedevano zitte e tranquille.
|
Le clic-clac |
|
I chiodini colorati |
|
La palla al piede |
|
I pattini |
Ricordo anche una pallina di cui non ricordo il nome, che la usò Rita Pavone in un balletto cantando la canzone "Palla pallina". Negli anni '70 arrivarono le clic-clac. Ma non mi divertivo solo coi giocattoli. verso i miei 7-8 anni stavo in un gruppo di amichetti, sia maschi che femmine in numero quasi paritario, e ci adeguavamo a giocare sia giochi femminili sia maschili. Con loro giocavano con bilie, pattinavamo coi rumorosi pattini di allora, tiravamo con la fionda e loro giocavano con noi a vendere tutte le porcherie che trovavamo nel prato.. Giocavamo a "bandiera", ai "quattro cantoni", a "nomi cose persone...." . Facevamo teatro, su un rimorchio lasciato lì e giocavamo in mezzo a tronchi di alberi buttati alla rinfusa. Parlando tempo fa con il proprietario gli ho ricordato quante volte ci ha cacciati da lì, mi ha fatto capire quanto era pericoloso giocare in quel campo... ma allora eravamo incoscienti. Come quando giocavamo in un casa in costruzione sotto al buio a "Belfagor". Ricordo che un mio amichetto si infilò un'asse con tutto il chiodo nel piede, ma imperterrito continuò a correre con quella scarpa rettangolare. Guadagnò due schiaffettoni e una corsa all'ospedale! Per poi andare a casa di una o di un'altra persona non usavamo le scale, ma scavalcavamo il balcone: abbastanza normale, se non che lo facevamo al quinto piano.
Ora ho la labirintite, soffro di vertigini, quando solo ripenso a quello che facevo non riesco a credere di averlo fatto proprio io, e quando passo davanti a quella casa ormai costruita, la testa incomincia a girarmi da sola!!!!!!!!!!!
Nessun commento:
Posta un commento