AVVISO AI NAVIGANTI...: SIAMO ALLA RICERCA DI NOTIZIE DI QUESTI ILLUSTRATORI DI LIBRI PER L'INFANZIA ANNI '50-'60 : MARIAPIA FRANZONI TOMBA; BRUNO TOMBA; ANNA FRANZONI; ITALO ORSI; ROSELLA BANZI MONTI. CHIUNQUE PUO' AIUTARCI NELLA RICERCA DI NOTIZIE(anche la più piccola) PUO' INSERIRE UN COMMENTO IN QUALSIASI POST.

giovedì 31 maggio 2012

SI PARTE.......

Questo post, programmato, se sarà pubblicato vuol dire che sarò già partita verso le mie montagne....
Vedrò la mia nipotina (chissà come sarà cresciuta!!), Patty, Giancarlo e Moreno.
Vedròper la prima volta la piccola Aurora (figlia di mia cugina Lara), Bimbi, mio cugino Ennio, Mary; Germana e Cristina e poi tutti. Poi spero anche di andare a rivedere alcuni posti che mi sono cari... Reportage al ritorno!!!!



 «... la mia casa è quassù fra lo sconfinare delle vette 
e i racconti del vento...
... la mia casa è quassù fra le altere pareti 
 e misteriosi silenzi...
... la mia casa è quassù fra garrule acque 
e dolcissimi ricordi..." (A.F.)

 Lascia che la pace della natura entri in te, 
come i raggi del sole penetrano le fronde degli alberi. 
Lascia che i venti ti soffino dentro la loro freschezza 
e che i temporali ti carichino della loro energia, 
allora le tue preoccupazioni cadranno 
come foglie in autunno.
(John Muir)


Nei grandi spazi della montagna, nei suoi alti silenzi,
L’uomo non distratto 
può cogliere il senso della sua piccolezza
e la dimensione infinita della sua anima. (Anonimo)





In poche parti del creato si rivela 
tanto spendidamente  
quanto nell’alta montagna, 
la potenza, la maestà, la bellezza di Dio (Pio XI)




 Le montagne non sono l’assoluto, 
ma lo suggeriscono. (Samivel)




martedì 29 maggio 2012

PREGHIERA DEL GATTO

Questa bella poesia fa parte delle cose scaricate e accantonate. L'autore è anonimo.


PREGHIERA DEL GATTO

O amico uomo, non tenermi schiavo,
 perchè ho in me il gusto della libertà.
Non cercare di indovinare i miei segreti,
 perchè ho in me il gusto del mistero.
Non costringermi alle carezze,
perchè ho in me il senso del pudore.
 Non offendermi
perchè ho in me lo spirito della fierezza.
 Sappimi amare, e io ti saprò amare
perchè ho in me lo spirito dell'amicizia.
 Tienimi un posto accanto al tuo focolare
 ed io ritornerò sempre da te,
 perchè ho in me lo spirito della fedeltà.

- Anonimo russo -


domenica 27 maggio 2012

A DONATELLA....


Quando Donatella ha fatto l'intervento agli occhi si è riacceso il mio genio letterario (come sono modesta!!!!!!) e  ho scrivo questa breve poesia a lei dedicata.  Sicuramente non è un capolavoro, ma nelle strofe un poco sceme c'è l'affetto e la stima che provo per lei. Ancora non ci siamo viste a tu per tu, ma spero che questo avvenga presto.



Ho letto il commento di Donatella: non sei gegata!!! effettivamente non è scritto molto grande. Riporto il testo:

Il tuo motto: "Son cecata"
da domani cesserà.
L'operazione già fissata,
il buon esito porterà.

Quando meglio tu vedrai,
il lavoro qui ti aspetta,
mai più scuse troverai:
il ritardo non si accetta.

PPS da finire,
ce ne sono ancora tante
ci dovrai perciò stupire
con qualcosa di eclatante.

Per un pò te la diam buona,
riposare l'occhio deve,
ma non fare la volpona,
noi, in fondo, siam tue allieve!


TUTTO in FORSE...

Se tutto va bene, tra qualche giorno dovrei andare in Friuli.
Parlo sempre in condizionale , poichè mia mamma, avendo la veneranda età di 82 anni  un giorno sta benino e l'altro male e ciò non mi consente di fare progetti.
In attesa di andare a trovare la mia nipotina e tutti gli altri ho fatto una pps e convertita in video, di alcuni tra le migliaia, di fiori della montagna e mi illudo di essere già arrivata..... Speriamo in bene, soprattutto per mia mamma e poi anche per me...


sabato 26 maggio 2012

SERIE "JACQUES DOUGLAS"

Jacques Douglas fu una testata dei fotoromanzi Lancio di grande successo.
Autore di questa serie fu Stelio Rizzo, mentre i registi sono stati: Sergio Cecconi, Luciano Francioli, Paolo Brunetti.
Il primo numero, con il titolo "Una ragazza per SZ4"  risale al lontano 1965. Ai tempi due erano i personaggi storici:  Luciano Francioli (Jacques Douglas), agente della CIA e il suo capo Mimo Billi ((Zachary Zimmermann- Zeta). Poi si sono aggiunti Dan e Ella Sharrett (interpretati da Kirk Morris e Adriana Rame), due fratelli in cui il primo un truffatore pasticcione coinvolge senpre la sorella in colpi sensazionali con la speranza di  sistemarsi per la vita. Quando Zeta va in pensione con Jacques Douglas apre un'Agenzia Investigativa. Ella e Jacques si sposeranno ed avranno un figlio: Daniel.
Entra nella serie Franco Gasparri nel ruolo di Ken Rogers seguito da Claudia  Rivelli che interpreta la tedesca Susan Heim, o più semplicemente "Kartoffel" (così chiamata da Ken), anche lei investigatrice.
La loro storia burrascosa termina quando Susan, certa che Ken non la sposerà mai, torna definitivamente in Germania.
Altri personaggi che si sono aggiunti sono i due adolescenti Tilly (Barbara)  e il fidanzatino Popi (Claudio Aliotti). Jaques Douglas morirà nel 1976. Per Ella ci sarà un nuovo il marinaio Jeremy Grey interpretato di Vittorio Richelmy.
"Le sue labbra" del 1980 chiude definitivamente questa testata.
Altri  attori  che nel corso degli anni sono apparsi nelle storie che io ricordo sono stati:

Paola (Erika Dario)
Joe "Adenoidis" Ferro (Bruno Tocci)
Rocco (Paolo Casella)
Horace (Sisto Brunetti)
Alex Moreno (Alex Damiani) 
Alcune foto:

Ella e Jacques
Ella e Ken

Zeta e Jacques
Susan e Ken

Ken e Zeta
Zeta e Tilly
La prima e l'ultima copertina


- 1965 -

- 1980 -


Altre copertine





Tutto il materiale preso da:  http://www.fotoromanzi-topilio.it/TESTATE%20LANCIO/JACQUES%20DOUGLAS/jacquesdouglas2.htm

martedì 22 maggio 2012

NONNO SILVIO


Mio nonno, padre di mia madre, oggi se fosse vivente avrebbe compiuto 125 anni.
E' nato (strano a scriverlo) due secoli fa, nel 1887. Aveva perso i genitori in giovane età ed aveva un unico fratello. Aveva studiato in seminario, voleva diventare sacerdote. Cambiò idea e scelse la carriera militare. Conobbe mia nonna, per un certo periodo fu maestro elementare, poi, trasferitosi in un paese vicino lavorò come casellante per la ferrovia. Avrebbero avuto otto figli, ma i maschi (non so per quale ragione) non raggiungevano l'anno di vita. Rimasero le quattro femmine: mia zia Aurora, zia Irma (che morì a ventidue anni), mia zia Lidia e mia mamma.  Vivevano in un piccolo paese di montagna, in un mondo che allora era semplice.
Non c'era molta ricchezza, ma dai racconti di mia mamma, c'era sicuramente amore nella famiglia.
Credo di avere assorbito dal nonno, nei racconti che mi sono stati fatti, tutti gli insegnamenti che ha impartito alle zie e a mia mamma. Mi è stato raccontato, tanti anni fa da una vecchia signora del paese che mi era stata presentata da un'amica di famiglia e che lo aveva conosciuto, piccoli dettagli del suo carattere.
Era una persona colta e aveva un'ironia sottile. Mi è stata raccontata la sua generosità: quando prendeva lo stipendio e nei giorni di grande festa erano invitati a pranzole persone sole del paese.  Amava gli animali (poteva essere diversamente?) e nei giorni duri della guerra, le galline  morivano di vecchiaia, perchè nessuno era capace di tirare il collo queste povere bestie. Quando i tedeschi occuparono l'Italia, un gruppo di loro si stabilì  nella casa del nonno, occupandola e lasciando a loro una sola camera. Morì nel 1946.

Queste due immagini le ho prese da un libro di ricordi stampato nel 1987. Un pittore ha dipinti le antiche abitazioni degli abitanti. Questa era del nonno. Non era questa però la casa dove morì, da casellante cambiò abitazione, ma nonostante le indicazioni di  mia mamma non sono mai riuscita ad individuarla. Probabilmente non esisterà più.

Il retro della casa
Il davanti  con altre due abitazioni

lunedì 21 maggio 2012

Telenovela - FIGLI MIEI, VITA MIA

Telenovela brasiliana risalente al 1983.
Luzia Santos Silva è una donna vedova che con grande difficoltà cresce da sola i suoi tre figli: Andrè, Mario e Pedro. Ognuno di loro però sceglie dei percorsi di vita sbagliati. Il figlio maggiore Andrè, sposa per interesse Olga una ragazza non bella ma molto ricca ed innamorata di lui.Abbandona la mamma e i fratelli poichè ha vergogna delle sue umili origini.  Ma Olga lo scopre e si affeziona a Luzia. Tutto sembra andare bene ma Olga  muore lasciando una bambina. Andrè incontrerà poi Cleusa.
Mario partecipa ad una rapina, viene condannato e Pedro è costretto a fuggire per sfuggire alla polizia.
Luzia, nonostante l'età,  supportata dalla sua grande fede verso la patrona del Brasile, la Madonna Aparecida,  lavora come donna delle pulizie per aiutare i figli a togliersi dai guai.
Ingrati i figli l'abbandonano, lasciandola sola, senza soldi e senza nessuno su cui contare. Ammalata e stanca, dopo tanti sacrifici, riuscirà a riunire la sua famiglia e finalmente arriva anche per lei la felicità con i figli e i nipoti.


Mario-Pedro-Luzia-André
CAST

Miriam Pires .... Luzia
Dênis Derkian .... André
Carlo Briani .... Pedro
Raymundo de Souza .... Mário
Cláudia Alencar .... Zilda
Sônia de Paula .... Olga
Helena Ramos .... Cleusa





DONNA SUMMER E ROBIN GIBB

Sono stati protagonisti della miglior musica della disco degli anni '70 e a pochi giorni di distanza se ne sono andati,  dopo aver lottato contro la stessa malattia.
Donna Summer (vero nome LaDonna Andre Gaines), regina incontrastata della  disco è morta a Venice (Florida)  il 17 maggio scorso. Era nata a Boston. il 31 dicembre 1948.  A vent'anni si trasferisce in Germania e sposa l'attore Helmut Sommer (dal quale avrà una figlia, Mimi) e incontra Giorgio Moroder, con il quale inizia un sodalizio artistico. La canzone che la porta al successo è la tanto chiaccherata e defina oscena "Love you love to baby".(1975). Nel 1976 esce l'album "Trilogy" in cui è inclusa la bellissima "Try me,  I know we you can make it" e sempre nel 1976 "Four season of love".  Nel 1977 la canzone "I feel love", la migliore canzone di quell'anno. Nel 1979 Donna Summer scrive "Bad girls" un'altro successo mondiale. Dopo un rallentamento, nei primi anni '80, per la nascita delle sue figlie, riprende la carriera nel 1989 con il singolo "This time  I know it's for real" e duetta con cantante di grande calibro, Liza Minnelli e Andrea Boccelli.  Nel 1994 è stata insignita di una stella alla Hollywood Walk of Fame. Nel 2004  - con i Bee Gees -  entra per prima nella Dance Music Hall of Fame. Donna Summer stava portando a termine un nuovo disco.

Robin Gibb era nato  a Douglas (Isola di Man)  il 22 dicembre 1949. Con i fratelli Barry e Maurice (suo gemello) formò il famoso trio Bee Gees. Avrebbe dovuto essere un quartetto con l'aggiunta di Andy, il più piccolo dei fratelli, che invece fece la sua carriera da solista. Andy morì a 30 anni per problemi cardiaci. Nel 1960 si trasferirono con la famiglia  in Australia  dove incisero il   loro primo singolo fu "The Battle of the Blue & Grey" (1963). Nel 1966 con la canzone "Spicks and Specks" ragiunserola notorietà e tornarono in Inghilterra. Da quel momento fu un susseguirsi di successi:
Tra i tanti: Massachusset (1967); "World" (1967); "Words"(1968), che li rese popolari anche da noi;  "I've Gotta Get a Message to You" (1968), portata al successo anche da Mal con il titolo "Pensiero d'amore"; "My world" e "Run to me"(1972). Nel 1976 esce il film "La febbre del sabato sera" in cui "Night fever" "Stayin' alive" "How deep is you love"  "Jive talkin" fanno parte della colonna sonora. Nel 1978 esce  "Too much even" quella che per me è il loro capolavoro. La loro attività come gruppo si è fermata nel 2003, alla morte di Maurice. Da solo e con Barry, Robin continuò ad incidere nuovi brani, fino all'ultimo, quando la sua malattia ebbe il tragico epilogo.

Foto recenti


 Stelle sulla Hollywood Walk of Fame



Una bella immagine di Robin  e i Bee Gees




Maurice Robin e Barry Gibb
Una mia immagine




domenica 20 maggio 2012

AVVENTURA DI ETIEN

Mi succede che  scrivendo un post mi ritorna in mente un'altro ricordo.
L'estate scorsa ho fatto pasare  le cassette di una vecchia videocamera su CD. Ogni tanto ne metto nel computer qualcuno da tagliuzzare e riunire. Oggi mi è capitato uno dove ho trovato questo spezzone di Etien al mare. L'avevo portato una mattina con Patty e Silvia. Volevo vedere come reagiva alla vista di tanta acqua. La sua reazione è stata quella che mi aspettavo: la fuga...  Una caratteristica che unisce i miei gatti: il grande coraggio....



Le riprese non sono eccellenti. Il video l'ha fatto Silvia che era ancora piccola e poi nel passaggio da cassetta a CD il risultato è stato questo.

LA FONTANA....

Ai tempi delle medie me l'avevano fatta studiare.
Durante la lezione la professoressa interrogava tutti, e faceva ad ognuno dire per intero la poesia.
Eravamo una trentina, sentirla per trenta volte già era una noia, ma se qualcuno non diceva perfettamente
la strofa iniziale si doveva sempre ricominciare... Povero Palazzeschi!! Per "colpa" della mia professoressa detesto la tua poesia.

LA FONTANA MALATA
di Aldo Palazzeschi


Clof, clop, cloch,
cloffete, cloppete,
clocchette, chchch...
È giù, nel cortile,
la povera fontana malata;
che spasimo sentirla tossire.
Tossisce, tossisce,
un poco si tace...
di nuovo tossisce.
Mia povera fontana,
il male che hai
il cuore mi preme.
Si tace, non getta più nulla.
Si tace, non s'ode
rumore di sorta
che forse... che forse
sia morta?
Orrore
Ah! No. Rieccola,
ancora tossisce,
Clof, clop, cloch,
cloffete, cloppete,
chchch...
La tisi l'uccide.
Dio santo, quel suo
eterno tossire
mi fa morire,
un poco va bene,
ma tanto... Che lagno!
Ma Habel! Vittoria!
Andate, correte,
chiudete la fonte,
mi uccide quel suo
eterno tossire!
Andate,
mettete qualcosa
per farla finire,
magari... magari
morire.
Madonna! Gesù!
Non più! Non più.
Mia povera fontana,
col male che hai,
finisci vedrai,
che uccidi me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete, cloppete,
clocchete, chchch...


CIVETTA e i suoi fratelli....


La civetta, nella cultura generale, è un uccello che porta sfortuna e il suo canto, si dice, avvisa una morte vicina alla persona che lo sente. Nell’antica Grecia invece era un uccello sacro per la  dea Atena.
Anni fa mio marito , durante le vacanze, ne trovò una, la prese, gli diede da mangiare e la mise in una gabbietta.  L’indomani mattina, dopo averle dato ancora da mangiare, abbiamo lasciato aperto la gabbia perché tornasse libera. Lei fu molto titubante, sembrava quasi volesse restare, ma poi spiccò il volo.Non immaginavo fosse tanto bella vista da vicino: mi sono rimasti  nella memoria la morbidezza del pelo e quegli occhioni grandi.

La civetta è un uccello rapace notturno della famiglia degli Strigidae.
La sua altezza è di circa 21-23 cm, ha un'apertura alare di 53-59 cm e pesa tra 100 e 200 gr.
Vive prevalentemente nelle zone collinari e nelle vicinanze dei centri abitati.
Di questo animale ne esistono 19 sottospecie.



Civetta nana
Civetta delle nevi
Civetta delle tane

Su You tube c’è questo splendido video di Molla, civetta coccolona. Da vedere. 


Fratelli  della civetta sono il gufo, l’allocco, la poiana e il barbagianni.
La civetta e l’allocco sono molto simili ma quest’ultimo è più grande rispetto alla civetta.
Rispetto al gufo la civetta non possiede i particolari ciuffetti auricolari.
Il gufo, non potendo muovere gli occhi, ha la capacità di roteare la testa a 270°, e il suo canto ha un suono più lugubre.

Gufo
Allocco
Barbagianni


Fonti:  http://it.wikipedia.org/wiki/Athene_noctua   
http://www.differenzatra.it