AVVISO AI NAVIGANTI...: SIAMO ALLA RICERCA DI NOTIZIE DI QUESTI ILLUSTRATORI DI LIBRI PER L'INFANZIA ANNI '50-'60 : MARIAPIA FRANZONI TOMBA; BRUNO TOMBA; ANNA FRANZONI; ITALO ORSI; ROSELLA BANZI MONTI. CHIUNQUE PUO' AIUTARCI NELLA RICERCA DI NOTIZIE(anche la più piccola) PUO' INSERIRE UN COMMENTO IN QUALSIASI POST.

domenica 31 dicembre 2017

UMBERTO TOZZI

Umberto Tozzi (Umberto Antonio Tozzi) nacque a Torino il 4 marzo 1952, città in cui la famiglia si trasferi dalla Puglia.

Fratello minore di Franco Tozzi, anch'egli cantante negli anni '60 (I tuoi occhi verdi, un suo successo), iniziò la sua carriera come chitarrista della band del fratello.
Grazie al fratello che lo introdusse nell'ambiente musicale, conobbe molti cantanti di quel periodo con i quali collaborò come musicista.
Nel 1974 incontrò Valerio Liboni, già batterista de I ragazzi del sole, con il quale entrerà ,nel 1975, come chitarrista della band La Strana Società, e scrisse, con Damiano Dattoli, la canzone Un corpo e un'anima, interpretata da Wess e Dori Ghezzi . Con  Dattoli e Massimo Luca, formò il trio Data, con i quali incise, per la Numero Uno, l'album Strada bianca, disco raro perché stampato in pochissime copie.  Nello stesso periodo, sempre per la Numero Uno, continuò l'attività di musicista suonando insieme al batterista Euro Cristiani. Per la casa discografica incise numerosi dischi.
Ma fu l'incontro nel 1975 con il paroliere-musicista-produttore Giancarlo Bigazzi che diede inizio ad un duraturo sodalizio ricco di successi.
Il debutto da solista avvenne nel 1976, con l'album Donna amante mia, comprendente nove canzoni, tra cui il brano Io camminerò, che Tozzi scrisse qualche mese prima per Fausto Leali.  Anche il suo brano Mi manca fu ripreso da altri cantanti, dai Camaleonti, a Riccardo Fogli, fino a Marcella Bella, mentre del brano Tu sei di me fu fatta una cover da Gigliola Cinquetti.
Per Tozzi, il vero successo arrivò nel 1977, quando incise Ti amo, brano che vinse il Festivalbar.  . Molti critici di musica erano pronti a scommettere che il successo di Tozzi fosse solo un fuoco di paglia. Invece, nel 1978, uscì Tu, terzo album del cantautore torinese.
con Serafina Scialò
Nel 1979 uscì un'altra sua canzone famosa, Gloria, la quale, occupò il primo posto nelle classifiche europee
 Sia Ti amo che Gloria saranno cantate in inglese da Laura Branigan, che, nel 1983, con la seconda, raggiungerà il primo posto nella classifica dei singoli americani. In Francia, Ti amo ottiene un grande successo grazie alla versione francese interpretata da Dalida. Questo fiorente periodo lo porterà a trasferirsi stabilmente a Roma, e a sposarsi con la giovane friulana Serafina Scialò, dalla quale avrà il suo primo figlio, Nicola Armando.
Dal 1980, fu un susseguirsi di successi da  Stella stai, a  Notte rosaEva, Nell'aria c'è, Hurrah.
Quest'ultimo brano non ebbe successo e per due anni, nei quali ci fu anche la separazione dalla moglie , lo portò ad allontanarsi dal pubblico discografico fino al 1986.
Cominciò poi a scrivere, a sei mani, insieme a Bigazzi e Raf, il brano Si può dare di più, con il quale partecipò con Gianni Morandi e Enrico Ruggeri al Festival di Sanremo 1987,  vincendo il primo posto.
Il brano diventò anche l'inno della Nazionale italiana cantanti, la squadra calcistica benefica fondata da Mogol circa sei anni prima.
Lo stesso anno, Tozzi si presentò, insieme a Raf, all'Eurofestival, e i due si classificarono al terzo posto con Gente di mare. Seguirono poi Se non avessi te e Immensamente, contenuti nell'LP Invisibile. Nel  1988 ebbe anche il secondo figlio, Gianluca, dalla sua nuova compagna, Monica Michielotto e nel 1990 la figlia Natasha. Si sposarono nel 1995.
Nel 1991, Tozzi spostò la sua residenza a Montecarlo e nello stesso anno, partecipò nuovamente al Festival di Sanremo con Gli altri siamo noi.  Tozzi tuttavia, avrebbe voluto partecipare con il brano Un adagio per dirti addio ma, per decisione di Giancarlo Bigazzi, la melodia della stessa canzone fu invece utilizzata per la
canzone "Perché lo fai", presentata dal cantante Masini nello stesso Festival. Questo scatenò la separazione artistica tra Bigazzi e il cantante torinese, con un lungo periodo di pausa artistica di quest'ultimo.
Tozzi ritornò alle classifiche soltanto nel 1994, con la vittoria al Festivalbar, cantando Io muoio di te.   Nell'aprile 1996  pubblicò l'album  Il grido, seguito, nel 1997, con testi di Mogol, da Aria & cielo e Bagaglio a mano", del 1999.
A febbraio del  2006, anno in cui Tozzi festeggia i suoi primi 30 anni di carriera da solista, tenne  un concerto all'Olympia di Parigi, nel quale fece il "tutto esaurito"
Il 24 novembre 2006 pubblica un album, nuovamente in collaborazione con Marco Masini.
L'8 settembre 2008 viene pubblicato, solamente sul web il singolo, "Petite Marie", una cover di un vecchio brano del 1974 inciso in Francia da Francis Cabrel, noto cantautore d'oltralpe. Il ricavato della vendita del singolo viene devoluto interamente in beneficenza per un ospedale pediatrico.
con Monica Schielotto, Gianluca e Natasha
Cittadino italiano residente nel Principato di Monaco da svariati anni, il 2 luglio 2011 si esibisce presso il Palazzo dei Principi di Monaco alle nozze del Principe Alberto II di Monaco con Charlène Wittstock, su invito dello stesso principe.
Nel 2013, la sua famosa hit, Gloria, viene scelta da Martin Scorsese, per il suo film con Leonardo DiCaprio, "The Wolf of Wall Street", come colonna sonora originale.
Il 1 dicembre 2017 esce il triplo disco "Quarant'anni che ti amo in Arena", composto da 2 cd audio e un DVD video del concerto celebrativo all'Arena di Verona del 14 ottobre. Il concerto, inizialmente previsto per il 18 settembre, è stato posticipato
per le precarie condizioni di salute del cantante: l’artista è stato operato d’urgenza per dei diverticoli intestinali con un’infezione che si stava trasformando in setticemia: è stato salvato in tempo dall’equipe medica che l’ha soccorso.
Tozzi è anche nonno di un nipotino di nome Andrea nato dall'unione del figlio Gianluca con la moglie Sofia Valleri.


 ALBUM CON I DATA
1974 - Strada bianca
 ALBUM IN STUDIO
1976 - Donna amante mia
1977 - È nell'aria...ti amo
1978 - Tu
1979 - Gloria
1980 - Tozzi
1981 - Notte rosa
1982 - Eva
1984 - Hurrah
1987 - Invisibile
1991 - Gli altri siamo noi
1994 - Equivocando
1996 - Il grido
1997 - Aria e cielo
2000 - Un'altra vita
2005 - Le parole
2012 - Yesterday, today
2015 - Ma che spettacolo
RACCOLTE 
1978 - Prima o poi.... Umberto Tozzi
1981 - Ritratto di Umberto Tozzi
1982 - Ti amo
1982 - Stella stai/Gloria
1983 - My collection
1983 - Hits Hits Hits
1984 - Mama (pubblicata in Germania)
1987 - Minuti di un'eternità
1989 - Nell'aria c'è
1991 - Le mie canzoni (Donna Amante Mia e Io Camminerò sono versioni ricantate)
2002 - The Best (con 2 inediti)
2006 - TuttoTozzi
2013 - Collection: Umberto Tozzi (triplo cd)
2016 - Il meglio di Umberto Tozzi
ALBUM E RACCOLTE PUBBLICATI ALL'ESTERO 1977 - È nell'aria...ti amo (Tutto il mondo)
1977 - Y El aire... te amo (Spagna)
1978 - Tu (Tutto il mondo)
1979 - Gloria (Tutto il mondo)
1980 - Poste 80
1981 - Noche rota
1982 - Singles (raccolta)
1983 - My collection (raccolta)
1983 - Hits hits hits (raccolta)
1984 - En castellano (raccolta)
1988 - Hits greatest hits (raccolta)
1990 - Seine Grossten erfolge (raccolta)
1991 - MIS canciones (raccolta)
2001 - Grandes exitos (raccolta con Te amo, Tu e Gloria riarrangiate)
2003 - Selection talents (raccolta)
2005 - Het best van (raccolta)
2005 - Solo palabras (Spagna)
ALBUM COVER
2006 - Tozzi Masini (con Marco Masini)
ALBUM SPECIALE
2006 - Heterogene
RACCOLTE CON RIARRANGIAMENTI
1999 - Bagaglio a mano (con 2 inediti)
2009 - Superstar (con 2 Inediti)
2012 - Yesterday, today
LIVE ITALIA E ESTERO
1980 - In concerto
1980 - Greatest hits in concert (estero 2 versioni) 
1987 - Royal Albert Hall (estero)
1988 - Royal Albert Hall
2009 - Non solo live (doppio: un CD con brani in studio e un CD live)
2017 - 40 anni che Ti Amo
2017 - 40 anni che Ti Amo in Arena (Doppio CD Live + DVD)

Da https://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Tozzi 
      https://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Tozzi#Discografia

ASCOLTO DA YOUTUBE QUELLE CHE PER ME SONO LE PIU' BELLE 
Donna amante mia  https://www.youtube.com/watch?v=2HIX23sXp4k
Ripensando alla freccia del sud https://www.youtube.com/watch?v=jQc3qAizMDg 
Tu sei di me https://www.youtube.com/watch?v=ReaFP1WmGI8 
Tu https://www.youtube.com/watch?v=WFauRfXshAE
Signora America https://www.youtube.com/watch?v=1W7WtDwK8v4 
Zingaro https://www.youtube.com/watch?v=YkCkRiNGlyQ 
Gloria  https://www.youtube.com/watch?v=ZijylLTdcWk
Non va che volo https://www.youtube.com/watch?v=m4igYaHMmdo
Notte chiara https://www.youtube.com/watch?v=SF9V-3m10Z8
Può darsi https://www.youtube.com/watch?v=iRVpRP5tU1I
Fatto così https://www.youtube.com/watch?v=iZ8pxyQ2HbM
Stella stai https://www.youtube.com/watch?v=-zFvGgviPLo
Dimmi di no https://www.youtube.com/watch?v=XTZU_P7z3mo
Luci ed ombre https://www.youtube.com/watch?v=g6qfPqtA0nk
Roma Nord https://www.youtube.com/watch?v=uWS2Y_xuV_k
La testa sui binari https://www.youtube.com/watch?v=fVI5hnFR2gs
Lo stare insieme https://www.youtube.com/watch?v=glb4q4gYAO8
Hurrah https://www.youtube.com/watch?v=kG_Nwq9k29I
Gli altri siamo noi https://www.youtube.com/watch?v=F_gClHa5sJs
L'amore è quando non c'è più https://www.youtube.com/watch?v=iXRuN8HjJps
Si può dare di più https://www.youtube.com/watch?v=iXRuN8HjJps
Se nn avessi te https://www.youtube.com/watch?v=DWfCf7RkTo8 S
Immensamente https://www.youtube.com/watch?v=SScJVb2bJQA
e moltissime altre....

NUOVO ANNO

A che ora festeggiano l'arrivo del nuovo anno nel mondo? A causa del fuso orario l'inizio del nuovo anno varia di stato in stato.
Ecco nell'ordine li orari (di alcuni) che brindano al nuovo anno:

ROMA
 Isole Kiribati in Oceania alle ore 11,00 del mattino.
Isole Chatman (Nuova Zelanda alle 11,15 le Isole Chatman (Nuova Zelanda).
Alle 1400 Melbourne e Sidney e Canberra, alle 14,30 Adelaide.

SIDNEY
 Alle 15,00 Brisbane, Port Moresby (Nuova Guinea).
Alle 15,30 Darwin (Australia),
Alle 16,00 Giappone (Tokio), Corea del Sud
Alle 16,30 Corea del Nord
Alle 17,00 Cina (Hong Kong), Filippine (Manila), Singapore.

MANILA
 Alle 18,00 Indonesia (Giacarta), Thailandia (Bangkok).
Alle 18,30 Myanmar (Birmania) e Isole Cocos (Australia).
Alle 19,00 Dacca (Bangladesh).
Alle 19,15 Katmandu (Nepal).
Alle 19,30 Nuova Dehli, Mumbay (India) e Sri Lanka.
Alle 20,00 Karaki (Pakistan)
Alle 20,30 Afganistan.
Alle 21,00 Dubai, Abu Dhabi (Emirati Arabi).

DUBAI
 Alle 21,30 Iran.
Alle 22,00 Mosca (Russia), Baghdad (Iraq), Nairobi (Kenia).
Alle 23,00 Grecia, Turchia, Romania, Egitto.
Alle  0,00 Italia, Francia, Germania, Spagna e altri... .
Alle  1,00 Regno Unito, Irlanda, Portogallo, Marocco e Ghana.
Alle  2,00 Capo Verde.
Alle  3,00 Gran parte del Brasile (Rio, San Paolo, Brasilia) e Isole Sandwich

RIO

Alle  4,00 Argentina, Cile, Paraguay.
Alle  4,30 Canada
Alle  5,00 Bolivia, Canada (altre zone), Santo Domingo.
Alle  5,30 Venezuela
Dalle 6,00 alle 10,00 USA: New York (6,00); Chicago (7,00); Los Angeles, San Francisco, Las Vegas (9,00);

NEW YORK

Alle  7,00 Città del Messico, Guatemala.
Alle 10,30 Isole Marquesas (Polinesia).
Alle 11,00 Hawaii, Tahiti.
Alle 12,00 Samoa
Alle 13,00  Isola Baker, Isola Howland

 Dal web.

sabato 30 dicembre 2017

BUON ANNO A TUTTO IL MONDO...

.... e in alcune lingue...



ITALIAN buon anno, felice anno
ALBANIAN Gëzuar vitin e ri
ALSATIAN e glëckliches nëies / güets nëies johr
ARABIC aam saiid / sana saiida
ARMENIAN shnorhavor nor tari
AZERI yeni iliniz mubarek
AFRIKAANS gelukkige nuwejaar
BAMBARA bonne année
BASQUE urte berri on
BELARUSIAN З новым годам (Z novym hodam)
BENGALI subho nababarsho
BERBER asgwas amegas
BETI mbembe mbu
BOBO bonne année
BOSNIAN sretna nova godina
BRETON bloavez mad
BULGARIAN честита нова година (chestita nova godina)
BIRMAN hnit thit ku mingalar pa
CANTONESE kung hé fat tsoi
CATALAN feliç any nou
CHINESE xin nièn kuai le / xin nièn hao
CORSICAN pace e salute
CROAT sretna nova godina
CZECH šťastný nový rok
DANISH godt nytår
DUTCH gelukkig Nieuwjaar
ESPERANTO felicxan novan jaron
feliæan novan jaron (Times SudEuro font)
ESTONIAN head uut aastat
FAROESE gott nýggjár
FINNISH onnellista uutta vuotta
FLEMISH gelukkig Nieuwjaar
FRENCH bonne année
FRIULAN bon an
GALICIAN feliz aninovo
GEORGIAN gilotsavt aral tsels
GERMAN ein gutes neues Jahr / prost Neujahr
GREEK kali chronia / kali xronia
eutichismenos o kainourgios chronos
(we wish you a happy new year)


GUARANÍ rogüerohory año nuévo-re
HAITIAN CREOLE bònn ané
HAWAIIAN hauoli makahiki hou
HEBREW shana tova
HINDI nav varsh ki subhkamna
KANNADA hosa varshada shubhaashayagalu
KHMER sur sdei chhnam thmei
KIRUNDI umwaka mwiza
KOREAN seh heh bok mani bat uh seyo
KURDE sala we ya nû pîroz be
HUNGARIAN boldog új évet
ICELANDIC farsælt komandi ár
INDONESIAN selamat tahun baru
IRISH GAELIC ath bhliain faoi mhaise


JAPANESE akemashite omedetô
KABYLIAN asseguèsse-ameguèsse
NORWEGIAN godt nytt år
MACEDONIAN srekna nova godina
MALAGASY arahaba tratry ny taona
MALAY selamat tahun baru
MALTESE sena gdida mimlija risq
MAORI kia hari te tau hou
MONGOLIAN shine jiliin bayariin mend hurgeye
(Шинэ жилийн баярын мэнд хvргэе)
MORÉ wênd na kô-d yuum-songo
LAO sabai di pi mai
LATIN felix sit annus novus
LATVIAN laimīgo Jauno gadu
LINGALA bonana / mbula ya sika elamu na tonbeli yo
LITHUANIAN laimingų Naujųjų Metų
LOW SAXON gelükkig nyjaar
LUXEMBOURGEOIS e gudd neit Joër
OCCITAN bon annada
PERSIAN sâle no mobârak
POLISH szczęśliwego nowego roku
PORTUGUESE feliz ano novo
ROMANI bangi vasilica baxt
ROMANIAN un an nou fericit / la mulţi ani
RUSSIAN С Новым Годом (S novim godom)
SAMOAN ia manuia le tausaga fou
SANGO nzoni fini ngou
SOBOTA dobir leto
SPANISH feliz año nuevo
SWAHILI mwaka mzuri
SWEDISH gott nytt år
SWISS-GERMAN äs guets Nöis
SARDINIAN bonu annu nou
SCOTTISH GAELIC bliadhna mhath ur
SERBIAN srecna nova godina
SHONA goredzwa rakanaka
SINDHI nain saal joon wadhayoon
SLOVAK stastlivy novy rok
SLOVENIAN srečno novo leto
TAMIL iniya puthandu nalVazhthukkal
TATAR yana yel belen
TELUGU nuthana samvathsara subhakankshalu
TAGALOG manigong bagong taon
TAHITIAN ia ora te matahiti api
THAI (sawatdii pimaï)
TIBETAN tashi délek
TURKISH yeni yiliniz kutlu olsun
UDMURT Vyľ Aren
UKRAINIAN Z novym rokom
URDU naya saal mubarik
WALOON (“betchfessîs” spelling) bone annéye / bone annéye èt bone santéye
WELSH blwyddyn newydd dda
WEST INDIAN CREOLE bon lanné
YIDDISH a gut yohr
VIETNAMESE Chúc Mừng Nam Mới / Cung Chúc Tân Niên / Cung Chúc Tân Xuân 

 Dal web.

mercoledì 27 dicembre 2017

MARIA ZEF

Ieri sera su You tube ho potuto rivedere un film in dialetto friulano trasmesso dalla Rai nel 1981.
Questo film, Maria Zef è stato tratto da un racconto scritto da Paola Drigo nel 1936.
L'autrice, nata a Castelfranco Veneto il  4 gennaio 1876, si sposò a 22 anni, con  l'agronomo Giulio Drigo, andando a vivere a Mussolente, nei dintorni di Bassano del Grappa (Vicenza). Rimasta vedova nel 1922, nel 1937 si trasferì a Padova, dove morì nel 1938 nel giorno del suo 62esimo compleanno.
Pubblicò novelle e articoli  nei più prestigiosi giornali dell'epoca che furono raccolti in tre volumetti. È autrice poi di due rilevanti romanzi, editi entrambi nel 1936: Fine d'anno e Maria Zef che venne ristampato varie volte.  Parte della sua opera fu, ed è ancor oggi, tradotta in varie lingue europee.
Dal romanzo Maria Zef vennero tratti due film uno nel 1953 e il secondo, più recente nel 1981.
La trama del romanzo fece clamore per il tema che veniva trattato: l'incesto.
Il film del 1981, con la regia con la regia di Vittorio Cottavafi, è stato girato fra Udine, Arta Terme, e Forni di sopra avendo come sceneggiatore Siro Angeli che nel film interpreta lo zio Zef.
Interpretato nel dialetto locale (con sottotitoli in italiano) non si discosta molto dal racconto dell'autrice.

IL FILM

La quindicenne Mariute con la madre Catine,  la sorellina Rosute e i cagnolino Petòti vagano con il carretto  per vendere oggetti costruiti dallo zio Zef, l'unico parente che hanno e che era fratello del marito di Catine.
Alla morte improvvisa della madre le due sorelline vengono ospitate in un convento di suore e successivamente accolta dallo zio nella sua baita sulla montagna. Mariute si occupa di tutto dalla casa, al pranzo, al bestiame senza mai lamentarsi. Per una infezione alla gamba, Rosute viene ricoverata a Forni,  in ospedale. Con la lontananza della sorellina, lo zio, dedito all'alcol, abusa  di Mariute. Ella si  rassegna alla violenza dello zio: per gli anni in cui la vicenda è ambientata era una cosa quasi normale della quale non se ne parlava al di fuori dell'ambito familiare.

Per la giovane però ci sono momenti sereni: l'incontro con Pieri, un ragazzo pieno di sogni, che parte per l'Argentina in cerca di fortuna, l'inizio di un innamoramento con la promessa di un ritorno;  l'amore verso gli animali e la presenza del fedele Petòti le danno attimi di serenità. Le violenze alla povera Mariute non cessano mai: lo zio ne abusa sessualmente e verbalmente ogni volta che è ubriaco. Dopo malessere si reca dalla guaritrice del paese dove scopre di aver contratto la sifilide.

. Ma scopre anche che sua madre era abusata dallo zio, che la metteva incinta aiutandola poi ad abortire e che della sua stessa malattia è morta la madre. La giovane nonostante le dure esperienze vissute non prova odio verso lo zio, considerandolo un povero uomo, ridotto alla solitudine, fallito ed alcolizzato. Alla notizia che Rosute è guarita e sta per essere dimessa dall’ospedale, insieme con la gioia che prova, ne avverte il pensiero che la sorellina possa essere un'altra vittima e gli si insinua il dubbio che diviene certezza che Rosute non può essere figlia di suo padre, in quel periodo lontano da casa,  ma dello zio.

Consapevole che la violenza che subirà la sorella è peggiore di quella da lei subita, in quanto è un rapporto padre-figlia, l'odio esplode e incurante della punizione che le verrà afflitta dalla legge e trasportata dall'amore per la sorellina, trova il coraggio di mettere la parola fine a tutte queste violenze uccidendo lo zio Zef con un colpo di scure.


Il film: https://www.youtube.com/watch?v=kkJT_JSAY-0

martedì 26 dicembre 2017

Sette spose per sette fratelli


Ieri sera ho rivisto questo film meraviglioso.
La trama l'avevo gia scritta in un altro post http://claudiacolblog.blogspot.it/2012/12/film-natalizi-sette-spose-per-sette.html , ora in due parole vorrei elencare il cast numeroso che ne ha preso parte.

I PROTAGONISTI

Howard Kell (Adam Pontipee):   (23-04-1919, 


Fu attrice, cantante e ballerina.






Jeff Richards (Beniamino): (1-11-1924, Portland-Oregon)/28-07-1989, Victorville-California).  Fu anche un giocatore di baseball.
È stato sposato con Shirley Sibre e con Vicki Lenore Flaxman dalla quale ebbe l'unico figlio.
Recitò sino al 1966, ma questo film fu quello che gli diede successo.
Julia Newmar (Dora Perkins): (16-08-1933, Los Angeles-California).
Ancora in attività ha interpretato personaggi in episodi di varie serie televisive. Divorziata ha un  figlio affetto da sindrome di Down e sordo.




Matt Mattox (Caleb):  (18-08-1921, Tulsa-Oklahoma)/18-02-2013, Perpignan-Francia)
Sposato due volte non ebbe figli. Fu anche ballerino.
Ruta Lee (Rita Cobbs): (30-05-1935, Montreal-Canada). Dopo il film ha recitato accanto a Audrey Hepburn In Cenerentola a Parigi. Si è sposata nel 1976 e non ha figli.


Marc Platt: (Daniel): (2-12-1913, Pasadena-California, francese di origine)/29-03-2014, San Rafael California.
Sposato due volte, padre di quattro figli. Fu ballerino, attore e cantante ed è stato un membro del Ballet Russe di Monte Carlo.
Virginia Gibson (Lisa Logan): (9-04-1928, St: Louis-Missouri/25-04-2013, Newtown-Pennsylvania). Come la collega Ruta Lee ha recitato in "Cenerentola a Parigi", quindi si è ritirata dal mondo del cinema. Non è stata sposata e non ha figli.




Jacques D'Ambois (Efraim): (28 luglio 1934, Dedham-Massachusetts/2-5-2021, New York). Fu  soprattutto ballerino
e coreografo.
Sposò la fotografa ed ex-ballerina Carolyn George ed ebbe 4 figli, tra i quali Christopher d'Amboise che seguì le orme paterne  e la ballerina Charlotte d'Amboise.
Norma Doggett (Martha Bixby): (3-8- 1925, Chicago, Illinois/
4--5-2020, Forest Hills, New York)
Null'altro si sa di questa attrice.



Tommy Rall (Filidoro-Fil): (27-12-1929, Kansas City-Missouri- 6-10-2020, Providence Saint John's Health Center - Santa Monica Emergency Room, Santa Monica, California),  attore e ballerino. Iniziò a recitare a 12 anni, sino al 1988. Prese parte alla serie TV "Saranno famosi". Si sposò due volte e non ebbe figli.
Betty Carr (Sarah Pepperton): (31-03-1929, Chicago-Illinois/31-08-2008, Eustin -Florida)



Russ Tamblyn (Gedeone): (30-12-1834, Los Angeles.California). Ballerino e attore, ha iniziato a recitare all'etò di quattordici anni. Recitò nel film "Il padre della sposa" e il seguito "Papà diventa nonno" con Liz Taylor e Spencer Tracy, e in "I peccatori di Peyton Place" interpretando il ruolo drammatico di Norman Page. Recitò anche in "I segreti di Twin Peaks".
Sposato tre volte ha tre figli tra cui l'attrice Amber Tamblyn nata dalla terza moglie.
Nancy Kilgas (Alice Elcott, fidanzata di Gedeone): (7-11-1930, USA)


Di alcuni attori si sa purtroppo poco o nulla.

Informazioni e foto dal web.















domenica 24 dicembre 2017

CANTO DI NATALE

Londra 1843. E' la vigilia di Natale e il clima natalizio invade tutte le strade e contagia tutti trasmettendo gioia solidarietà e allegria. Immune a tutto questo è Ebenezer Scrooge,  un ricco finanziere,  avaro e tirchio. Scrooge odia il Natale, considerando sia una festa inutile e un grande spreco di denaro.  Talmente infastidito dalla festività, Scrooge costringe il suo umile impiegato Bob Cratchit ovviamente sottopagandolo, a lavorare anche il giorno della Vigilia di Natale e il giorno di Santo Stefano, concedendogli a malincuore di non lavorare il giorno di Natale.  Anche il nipote Fred, figlio della defunta sorella Fanny, che, venuto a fargli visita in ufficio,  pregandolo invano di cenare con la sua famiglia, viene malamente cacciato; infine rifiuta di fare un’offerta per i poveri.
Rientrando nella sua casa a Ebenezer  sembra di intravedere tra la neve, specchiato nel battente
del suo portone, il volto del defunto socio in affari Jacob Marley, morto sette anni prima alla vigilia di Natale. Entrato in casa, il fantasma dell'amico riappare come un essere orripilante che intorno alla vita porta una catena  di lucchetti, timbri, portamonete, assegni, banconote e tutto quel materiale che, secondo la sua stessa ammissione, lo ha distolto dal fare del bene agli altri, accumulando denaro solo per sé mostrandogli  la sua pena eterna, costretto a vagare per il mondo senza poter vedere la luce di Dio.
Jacob ammonisce Scrooge: anche lui subirà la stessa sorte se non si redimerà, e gli annuncia allora la visita imminente di tre spiriti: uno che incarna il Natale passato, un altro quello presente e per ultimo quello che rappresenta il Natale futuro. Scrooge non ne rimane troppo turbato e quando il fantasma del socio scompare, si corica.
Il primo ad apparire ad Ebenezer Scrooge è lo spirito del Natale Passato che lo riporta alla propria infanzia dimenticata: mandato a studiare in collegio dal padre, dopo la morte della madre, Ebenezer solo, triste e senza amici, studiava in un'aula buia e fredda. Rivede poi  la sua sorellina Fanny, tornata per riportarlo a casa, dopo avere convinto il padre a riprenderlo in famiglia. Il fantasma ricorda a Scrooge l'affetto che lo legava alla defunta madre ed alla defunta sorella, madre di Fred il suo l'unico parente. Ricordando la sgarbatezza con la quale lo ha trattato, Scrooge comincia a sentire rimorso.
Si rivede giovane apprendista contabile presso l'anziano e benevolo Fezziwig durante un festeggiamento di Natale. Rivivendo questo ricordo così gioioso, Scrooge pensa ai suoi abituali comportamenti nei confronti del suo impiegato Cratchit.
Ancora vede se stesso adulto, ormai ricco, trasferitosi con Marley come capo-finanziere nel suo nuovo studio omonimo dopo la morte del padre, accanto a Bella, la sua vecchia fidanzata, una ragazza povera e senza dote dopo la morte dei genitori,  che lo lascia poichè  probabilmente per l'influenza di Marley, è diventato non avido ma tanto avaro.
Dato che il passato non si può cambiare, Scrooge è disperato e implora il fantasma di non tormentarlo più ma lo spirito porta Scrooge ad assistere ad una cena di Natale: riconosce la sua ex ragazza, ormai sposata da anni, con tanti figli, ancora povera ma felice. Ella fa un sarcastico commento su Scrooge al marito: è appena arrivata la notizia che Marley è abbandonato sul letto di morte e neanche il suo vecchio amico Scrooge è lì per confortarlo.
Impaurito e preso dal rimorso, si ritrova nella sua camera da letto a dormire e riposarsi, per poi affrontare lo Spirito del Natale Presente dopo essersi svegliato nel cuore della notte.
Scrooge viene destato dal secondo spirito, quello del Natale Presente, che lo conduce  a vedere come le persone trascorrano il Natale in pace e serenità, senza aver bisogno del denaro. Dapprima conduce Scrooge dalla famiglia di Bob Cratchit, che sta consumando la sua misera cena di Natale: sono tutti felici, anche Tim, il più piccolo, nonché malato dei figli di Bob. Felici nonostante siano così poveri da non poter comprare nemmeno le medicine  a causa del misero salario concesso al capofamiglia da Scrooge. Bob e sua moglie insieme ai loro figli , cenano scambiandosi gli auguri e  brindano al signor Scrooge, perché, nonostante egli sia cattivo e odiato, permette loro di sopravvivere.  Scrooge implora lo spirito di dirgli se il piccolo Tim vivrà, e lo spirito risponde  che, se le cose non cambieranno in futuro, Tim morirà in breve tempo. Scrooge è sconvolto e triste.
Poi Scrooge e lo spettro ritornano a Londra e raggiungono la casa di Fred che sta passando il Natale in allegria con i suoi amici e i suoi parenti. Fred sta ridendo coi suoi invitati delle grottesche manie dello zio, ma nonostante questo pronuncia parole di affetto per lui e brinda alla sua salute insieme a tutti. Prima di congedarsi, lo spettro porta Scrooge all'interno di una torre campanaria, annunciandogli la sua immininente morte a mezzanotte, poiché la sua vita dura solo una notte. Egli allora apre la sua veste e mostra due bambini, che stavano ai suoi piedi nascosti dalla veste. Laceri, amareggiati e miserabili, essi rappresentano l'Ignoranza e la Miseria a cui i poveri sono condannati dalla classe dirigente della quale Scrooge fa parte: egli ne è sconvolto. Allo scoccare della mezzanotte, allo spirito del Natale Presente morente, egli domanda se i due bambini avessero un rifugio o del cibo o delle risorse, ma sono essi a rispondergli. Il bambino che rappresenta l'Ignoranza si trasforma in un adulto maleducato e pericoloso che finisce per essere arrestato e chiuso in una cella; la bambina che rappresenta la Miseria diventa una prostituta con problemi mentali che in seguito, quando invecchierà, sarà rinchiusa con una camicia di forza in un asilo mentale. Lo spirito muore lentamente, ridendo con voce debole, mentre l'Ignoranza e la Miseria vanno in polverequesto.
Scrooge si ritrova solo è sperduto nella nebbia.
Subito dopo la morte dello Spirito del Natale presente, appare a Scrooge il terzo spirito, quello del Natale Futuro. Scrooge gli chiede di parlare, ma invano: la figura, per rappresentare su di lui la paura del futuro e per fargli capire che deve essere gentile, è silenziosa per tutto il suo tempo e lo guida solo con il dito indice della mano, essendo dunque il più triste degli spiriti.
Siamo ancora a Londra, ma nel 1844. Scrooge assiste a diverse scene, dove si discute sulla morte di un vecchio molto tirchio, deriso e odiato da tutti. Vede la sua anziana domestica e altri suoi servi che  si dividono tutti i beni del defunto che hanno potuto rubare in casa sua: l'ammontare totale è venduto al rigattiere tra le risate di tutti. Gli mostra poi la casa del suo dipendente-schiavo,  distrutta dalla morte del piccolo Tim, deceduto per non aver avuto le medicine che gli avrebbero salvato la vita. Infine, lo Spirito mostra a Scrooge la sua tomba, con il solo nipote Fred a trovarlo, che è comunque felice per poter ereditare il suo patrimonio. Egli si pente di tutto ciò che ha fatto, anche quando vede nello stesso Natale la tomba del piccolo Tim. Improvvisamente si apre una voragine sotto la tomba di Scrooge. Chiedendo perdono a Dio e allo spirito, il vecchio viene trascinato all'interno, dove riesce ad aggrapparsi disperatamente ad una piccola radice. Giurando di cambiare, chiede perdono, ma precipita giù per la profondissima buca finendo dentro la bara.
Il mattino dopo Ebenezer, si ritrova nel suo letto. Forte della lezione ricevuta nella notte passata dagli spiriti, manda il ragazzo a comprare il più grosso tacchino in vendita al negozio lì vicino e, premiandolo con generosità, lo fa portare a casa di Bob Cratchit. Sbarbato e ripulito esce per strada, salutando tutti con calorosa affabilità. Incontrando uno dei due uomini che gli avevano chiesto un contributo per i più poveri, si scusa con lui per il suo comportamento del giorno prima e gli dona una grossa cifra di denaro. Trova poi la forza di presentarsi a casa di suo nipote, dove, accolto con calore, passa il più bel Natale della sua vita. La mattina dopo, nel suo ufficio, aspetta l'arrivo di Cratchit, ignaro del cambiamento del suo
datore di lavoro. Egli arriva con affanno in ritardo e Scrooge lo affronta con il vecchio cupo cipiglio: gli dice che non è disposto a tollerare ancor di più questi comportamenti, pertanto gli comunica, con un grande sorriso, un generoso aumento di stipendio. Da allora Scrooge, buon amico di Cratchit ed un secondo padre per il piccolo Tim, diventa una persona molto amata e trova finalmente la pace nell'anima.

da https://it.wikipedia.org/wiki/Canto_di_Natale
Immagini dal cartone animato di Disney "Il canto di Natale"

mercoledì 13 dicembre 2017

SANTA LUCIA

Le prime notizie della Santa  risalgono al periodo normanno e non hanno riscontro storico. Lucia nata nel 283 a Siracusa e orfana di padre, discende da una ricca famiglia ed era stata promessa in sposa ad un pagano. Con la madre Eutichia, da anni ammalata di emorragie, si unì ad un pellegrinaggio al sepolcro di sant'Agata, dove pregarono  la martire catanese affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno Agata dirle: Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione Agata le preannunciava anche il martirio e il suo patronato sulla città. Tornata a casa e constatata la guarigione di Eutichia,  comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo e di donare tutti i suoi averi ai poveri. Era il tempo della persecuzione ai cristini e il mancato marito di Lucia, respinto, la denunciò.
Venne processata dinanzi all'arconte Pascasio e fu minacciata di essere esposta tra le prostitute, Pascasio dunque ordinò di prenderla e spostarla  con la forza ma lei diventò miracolasamente così pesante, che né decine di uomini né la forza di buoi riuscirono a spostarla. Lucia allora fu sottoposta al supplizio del fuoco, ma ne rimase totalmente illesa, sicché infine, piegate le ginocchia, fu decapitata. Morì  dopo aver ricevuto la Comunione e profetizzato la caduta di Diocleziano e la pace per la Chiesa.
Privo di ogni fondamento, e assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, è l'episodio in cui Lucia si strappa - o le vengono cavati - gli occhi. L'emblema degli occhi sulla coppa, o sul piatto, sarebbe da ricollegarsi, semplicemente, con la devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista a motivo del suo nome Lucia. 
Si racconta che il corpo della santa, prelevato a Siracusa nel 1040 dai Bizantini di Giorgio Maniace, giunse a Costantinopoli; da qui è stato successivamente trafugato dai Veneziani che conquistarono la capitale bizantina nel 1204 ed è quindi attualmente conservato e venerato nella chiesa di San Geremia a Venezia.
Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17º centenario del suo martirio. L'arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani, ad Erchie (Br) nel 2014, e sempre in quell'anno tornarono per una decina di giorni a Siracusa in occasione del 10º anniversario della prima visita del corpo nella sua città natale.
C'è comunque un altra ricostruzione storica che vede le spoglie della Santa portate a Metz (Francia) dove tuttora risiedono in un altare di una cappella della chiesa di Saint-Vincent,
 suffragata da una fonte certa, gli Annali della città dell'anno 970 d. C. scritti da Sigeberto di Gembloux (1030-1112), uomo di chiesa e cronista considerato tra i più importanti e attendibili storici medievali.
La storia di Metz sarebbe inoltre resa più credibile anche da altri eventi registrati nel tempo. Per esempio nel 1792 le 'presunte' reliquie di Santa Lucia furono attestate come autentiche dalle autorità ecclesiastiche del luogo e collocate nuovamente sotto un importante altare. Poi, nel 1867, prelevate dalla teca, vennero poste dal vescovo di Metz in un statua di cera rappresentante una giovane ragazza, riccamente vestita e con una ferita al collo inferta da un pugnale.  Tempo dopo  un frate francescano, aiutato da un medico, si introdusse di notte nell'abbazia e aprì la bambola di cera per studiare le reliquie in essa contenute. I due appurarono che le ossa, appartenenti a varie parti del corpo, erano realmente di una ragazza di 13-15 anni e mantenevano evidenti segni di bruciature.

È considerata per tradizione, la patrona della vista e di tutti coloro che ne soffrono, come i non vedenti, i miopi, gli astigmatici.

Santa Lucia è patrona dell'Arcidiocesi di Siracusa e dell'Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela; è anche patrona del Gremio dei calzolai della città di Sassari. e di molti comuni italiani.
Santa Lucia viene festeggiata anche in altre nazioni, tra cui Svezia, Argentina, Austria, Brasile (Quiririm), Danimarca, Finlandia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Saint Lucia, Spagna (Tolosa), Malta (Santa Lucija Gozo).

Nella tradizione popolare il 13 dicembre, giorno dedicato al culto di Santa Lucia, è considerato il giorno più corto dell'anno. Il detto "Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia" fu coniato verosimilmente in un periodo di poco anteriore alla riforma del calendario introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582, con cui veniva colmata la sfasatura tra calendario civile e quello solare che aveva portato a coincidere il solstizio d'inverno con il 13 dicembre. Da allora il giorno più corto dell'anno (solstizio d'inverno) venne riportato al 21-22 dicembre. Per una casuale coincidenza il 13 dicembre è comunque collegato ad un fenomeno astronomico, ossia con il giorno dell'anno in cui il sole tramonta prima: dopo tale giorno il tramonto avviene ogni giorno più tardi; ciò nonostante, anche dopo il 13 dicembre le giornate continuano ad accorciarsi; infatti, fino al 21-22 dicembre, l'anticipazione del tramonto viene accompagnata da una maggiore posticipazione dell'alba.


I doni di santa Lucia
In alcune regioni dell'Italia settentrionale esiste una tradizione legata ai "doni di santa Lucia",

Santa Lucia porta i doni ai bambini ormai dal XIV secolo, da quando i nobili veneziani, nel giorno dedicato alla Santa, facevano doni ai bambini. Secondo l'usanza, i bimbi scrivono una lettera alla santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi e obbedienti durante l'anno.
Allo scopo di ringraziare la santa è uso lasciare del cibo; solitamente delle arance, dei biscotti, caffè, mezzo bicchiere di vino rosso e del fieno, oppure farina gialla e sale o fieno, per l'asino che trasporta i doni.
Il mattino del 13 dicembre, al loro risveglio, i bimbi troveranno un piatto con le arance e i biscotti consumati, arricchito di caramelle e monete di cioccolato. Inoltre, a volte nascosti nella casa, i doni che avevano richiesti e che sono dispensati totalmente o parzialmente, secondo il comportamento tenuto.

Da Wikipedia e immagini dal web.

venerdì 8 dicembre 2017

IMMACOLATA CONCEZIONE


"Il mistero dell'Immacolata Concezione è fonte di luce interiore, di speranza e di conforto. In mezzo alle prove della vita e specialmente alle contraddizioni che l'uomo sperimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice che la Grazia è più grande del peccato, che la misericordia di Dio è più potente del male e sa trasformarlo in bene."
(Papa Benedetto XVI)



L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
Tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria, con cui non ha niente a che fare. Il dogma dell'Immacolata Concezione riguarda invece il peccato originale: per la chiesa Cattolica infatti ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente.
La Chiesa cattolica celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre. Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (1830).
Attorno alla festa dell’Immacolata Concezione ci però anche molte tradizioni sia in Italia sia all’estero. Tante hanno una matrice che rimanda al mondo contadino, agreste, medievale o persino pagano ed in molte parti d’Italia assume particolari connotati. 
Così, se a Milano si fonde con la festa di Sant’Ambrogio, a Verbicaro, in provincia di Cosenza, viene celebrata la ricorrenza attraverso la convivialità, come suggerisce il suo nome locale “Perciavutta”, letteralmente ‘aprire la botte’. Nel corso della giornata, si assaggia il vino nuovo che, per tradizione, viene degustando con ‘grespelle’ ripiene di alici salate, peperoni secchi e cavolfiore portate in dono da amici e vicini di casa.
A Putignano, in provincia di Bari, le celebrazioni per l’Immacolata durano nove giorni gremiti di appuntamenti di preghiera e processioni. Tra il 29 novembre e il 7 dicembre vengono eseguiti particolarissimi canti e, l’8 dicembre, dodici membri di associazioni locali depongono ai piedi della statua della Madonna delle corone di fiori, rigorosamente bianchi.
In molte zone rurali della penisola, c’è la tradizione, che deriva dal mondo contadino, dei falò. La festa nel passato aveva una forte dimensione collettiva ed era legata al carattere purificatore del fuoco il quale, oltre a riscaldare la Madonna nel passaggio verso Betlemme, allontanava le forze del male, soprattutto in un periodo dell’anno cruciale per la semina dei campi.
Uno dei luoghi suggestivi nei quali si perpetra questa tradizione antica è Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli.
Ed ancora, la festa dell’Immacolata Concezione apre ufficialmente il periodo natalizio, così, molti, in questa giornata si dedicano all’allestimento dell’albero di Natale ed alla decorazione delle abitazioni con addobbi natalizi.

Testo copiato ed incollato da Wiki e da un'altro sito.

mercoledì 6 dicembre 2017

SAN NICOLA

San Nicola di Bari, conosciuto anche come san Nicola di Myra, san Nicola dei Lorenesi, san Nicola Magno, san Niccolò e san Nicolò, nacque a Patara di Licia il 15 marzo 270 da Epifanio e Giovanna che erano greci cristiani e benestanti. Cresciuto in un ambiente di fede cristiana, perse, secondo le fonti più diffuse, prematuramente i genitori a causa della peste. Divenne così erede di un ricco patrimonio che distribuì tra i poveri e perciò ricordato come grande benefattore.
In seguito lasciò la sua città natale e si trasferì a Myra dove venne ordinato sacerdote. Fu poi nominato Vescovo di Myra (Dremre), in Turchia.    Nel 305 fu imprigionato ed esiliato durante la persecuzione di Diocleziano, fu poi liberato da Costantino nel 313 e riprese l'attività apostolica.
Morì a Myra il 6 dicembre 343. San Nicola divenne già nel Medioevo uno dei santi più popolari, venerato si dai Cristiani che dagli Ortodossi, e fu protagonista di molte leggende riguardanti miracoli a favore di poveri e defraudati.
Si narra che Nicola, venuto a conoscenza di un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione perché non poteva farle maritare decorosamente, abbia preso una buona quantità di denaro, lo abbia avvolto in un panno e, di notte, l'abbia gettato nella casa dell'uomo in tre notti consecutive, in modo che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio.
Un'altra leggenda narra che Nicola, già vescovo, resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne.
Per questi episodi san Nicola è ritenuto un santo benefattore e protettore, specialmente dei bambini.
Le sue reliquiesino al 1087 rimasero a Myra. Quando Myra cadde in mano musulmana, Bari e Venezia, che erano dirette rivali nei traffici marittimi con l'Oriente, entrarono in competizione per il trasferimento in Occidente delle reliquie del santo. Una spedizione barese di 62 marinai, si impadronì di circa metà dello scheletro di Nicola, che giunse a Bari il 8 maggio 1087. Il resto (circa la metà dello scheletro) fu lasciato sul posto, e i Veneziani che non si erano rassegnati all'incursione dei Baresi, durante la prima crociata, approdarono a Myra, e rinvennero una gran quantità di minuti frammenti ossei che i baresi non avevano potuto prelevare. Questi vennero trasportati nell'abbazia di San Nicolò del Lido.
San Nicolò venne quindi proclamato protettore della flotta della Serenissima e la chiesa divenne un importante luogo di culto. Una ricognizione effettuata il 17 settembre del 1992, ad opera del prof. Luigi Martino, docente di anatomia umana e norma all'Università di Bari, ha appurato che le reliquie sono effettivamente divise fra le due città: Bari possiede i frammenti ossei di maggiori dimensioni, mentre Venezia i frammenti più minuti (circa la metà dello scheletro), e che questi ultimi sono "complementari con le ossa conservate a Bari".

SAN NICOLA COME BABBO NATALE 
Per molti secoli il culto di san Nicola – e la tradizione di fare regali ai bambini - si continuò a celebrare il 6 dicembre, come avviene tuttora in diverse zone dell’Italia del Nord e dell'arco alpino, fino in Germania. Col tempo al santo vennero attribuite alcune caratteristiche tipiche di divinità pagane preesistenti, come il romano Saturno o il nordico Odino.
La  Riforma protestante, a partire dal Cinquecento, abolì il culto dei santi in gran parte dell’Europa del Nord.  A chi far portare i doni ai bambini? Così gli fu spesso affiancato un aiutante più forzuto, in grado anche di mettere paura e nacquero,  nel mondo germanico alcune figure a metà tra il folletto e il demone. Alcune, come i Krampus, servono da aiutanti dello stesso san Nicola; in altre il ricordo del santo sopravvive nel nome, come Ru-klaus (Nicola il Rozzo), Aschenklas (Nicola di cenere) o Pelznickel (Nicola il Peloso). Erano loro a garantire che i bambini facessero i buoni, minacciando punizioni come frustate o rapimenti. Per quanto possa sembrare strano, anche da questi personaggi nasce la figura dell’allegro vecchietto in slitta.
Gli immigrati nordeuropei portarono con sé queste leggende quando fondarono le prime colonie nel Nuovo Mondo. Quelli olandesi, rimasti affezionati a san Nicola, diffusero il suo nome, "Sinterklaas"
Ma nell’America delle origini il Natale era molto diverso da come lo consideriamo oggi. Nel puritano New England era del tutto snobbato, mentre altrove era diventato una specie di festa pagana dedicata soprattutto al massiccio consumo di alcol.
Poi, nei primi decenni dell’Ottocento, diversi poeti e scrittori cominciarono a impegnarsi per trasformare il Natale in una festa di famiglia, recuperando anche la leggenda di san Nicola. Già in un libro del 1809, Washington Irving immaginò un Nicola che passava sui tetti con il suo carro volante portando regali ai bambini buoni; poi fu la volta di un libretto anonimo in versi, The Children’s Friend, con la prima vera apparizione di Santa Claus, associato al Natale ma privato di qualsiasi caratteristica religiosa, e vestito nelle pellicce tipiche dei buffi portatori di doni germanici. Questo Santa porta doni ma infligge anche punizioni ai bambini cattivi, e il suo carro è trainato da una sola renna.
Le renne diventano otto e il carro diventa una slitta nella poesia A Visit From St. Nicholas, scritta nel 1822 da Clement Clark Moore per i suoi figli.  Per molti decenni Santa Claus viene rappresentato con varie fattezze e con vestiti di varie forme e colori. Solo verso la fine del secolo, grazie soprattutto alle illustrazioni di Thomas Nast, grande disegnatore e vignettista politico, si impone la versione che cinischiami: un adulto corpulento, vestito di rosso con i bordi di pelliccia bianca, che parte dal Polo Nord con la sua slitta trainata da renne e sta attento a come si comportano i bambini.
Una volta standardizzata (grazie anche alle pubblicità della Coca-Cola) la figura di Santa Claus torna in Europa in una sorta di migrazione inversa, adottando nomi come Père Noel, Father Christmas o Babbo Natale e sostituendo un po’ ovunque i vecchi portatori di doni.
Naturalmente, c'è anche chi nel Babbo Natale di origine yankee vede nient'altro che il simbolo della deriva consumista del Natale. Altri lo rifiutano o lo snobbano semplicemente in nome della tradizione, come i non pochi italiani ancora affezionati a santa Lucia, alla Befana o al vecchio, originale san Nicola.

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Testo ed immagini dal web.