AVVISO AI NAVIGANTI...: SIAMO ALLA RICERCA DI NOTIZIE DI QUESTI ILLUSTRATORI DI LIBRI PER L'INFANZIA ANNI '50-'60 : MARIAPIA FRANZONI TOMBA; BRUNO TOMBA; ANNA FRANZONI; ITALO ORSI; ROSELLA BANZI MONTI. CHIUNQUE PUO' AIUTARCI NELLA RICERCA DI NOTIZIE(anche la più piccola) PUO' INSERIRE UN COMMENTO IN QUALSIASI POST.

venerdì 29 giugno 2012

SCATOLETTA - FERRERO ROCHE

Per mia mamma ho fatto questa scatoletta che conteneva i cioccolatini della Ferrero.


Ho colorato solo esternamente sia la scatola che il coperchio. Come fondo ho dato due mani di bianco, attendendo l'asciugatura tra una e l'altra, quindi una mano di verde chiaro e una volta asciutto ho fatto le sfumature. Sul coperchio ho incollato la carta velo della Stamperia.
Ho dato due mani di vernice finale lucida alternando i sensi. Sul coperchio con la pistola a caldo ho incollato la passamaneria, il fiocco e lo strass. C'est fini!!!!




giovedì 28 giugno 2012

NEL RICORDO DI.....

Di lei mi colpiva lo sguardo e il sorriso che volgeva ai piccoli cantanti. Una donna esile, ma dal carattere forte e determinante.
che ha dedicato la sua vita ad insegnare l'arte del canto  a tanti bambini con pazienza e dolcezza, portando al successo le loro canzoni ma facendoli rimanere  sempre e soprattutto fanciulli. Chi non ricorda la dolcissima Mariele Ventre e il suo coro dalle angeliche voci? Ci hanno accompagnato nell'infanzia e via via negli anni..
Mariele Ventre (Maria Rachele)  nacque a Bologna il 16 luglio 1935, da genitori lucani.  Nel 1957 si diplomò alle Magistrali  e nel 1961 si diplomò al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Nel 1961, fu contattata dai Frati dell'Antoniano,  presso i quali aveva lavorato come Catechista, per lavorare allo Zecchino d'Oro trasferitosi in quell'anno da Milano a Bologna. Nel 1963 fondò il Piccolo Coro dell'Antoniano diventando una presenza fissa dello Zecchino d'Oro.
Morì a Bologna il  16 dicembre 1995, venti giorni dopo aver diretto la 38.a  edizione dello Zecchino d'Oro, dopo lunga malattia.
RICONOSCIMENTI:
Nel 1979 gli fu  dato Il Telegatto, dal settimanale Sorrisi e Canzoni.
Dal 1996, le opere realizzate dall'Antoniano, tramire "Il fiore della Solidarietà" vengono dedicate alla sua memoria.
Nel 1996 le fu dedicato  un CD "Omaggio a Mariele" che contiene la canzone "Ele"   cantata per lei dal Piccolo Coro e dalle Verdi Note dell'Antoniano.
Anche due suoi ex allievi, Antonella Boriani e Gian Marco Gualandi, le dedicarono una canzone dal titolo "Mariele chi è?" cantata dal Piccolo Coro nel 2005.
A Cracovia le fu donata la medaglia "Dama del Sorriso".
A Marsico Nuovo (luogo di nascita del padre di Mariele), le è stata intitolata una strada vicino alla piazza  e costruita una sua statua presso i giardini comunali.
L'Associazione "Civitas Marsicana" ha  intitolato a lei la sezione musicale "Marsico per Mariele".
Un giardino pubblico e una statua sono stati costruiti anche nella zona centrale di Sestri Levante.
Inoltre a Torino hanno intitolati a suo nome una Scuola Materna.
All'Arcivescovo è stata presentata istanza di apertura del processo di accertamento delle virtù di Mariele che sono il primo passo per la Beatificazione. 




da: http://it.wikipedia.org/wiki/Mariele_Ventre
Immagini dal web e da http://www.marieleventre.it/

domenica 24 giugno 2012

ROCKETS


Non mi sono mai piaciuti i cantanti eccentrici, ma i Rockets , i Kraftwerk e i Kiss sono stati l’eccezione.
Ma se dei Kraftwerk e dei Kiss ho amato solo una canzone (The model e I was made for loving you), dei Rockets  le ho amate tutte, da Future Woman a Galaxy.  Tra le mie preferite: On the road again, Galattica, Astral world, Electric delight. Poi anch’io sono “invecchiata” e altri sono stati i miei interessi, accantonando le discoteche e la musica .
Durante le loro esibizioni i Rockets indossavano delle tute argentee dal design futuristico e avevano le parti visibili del corpo  ricoperte da una crema anch’essa argentea  tali da sembrare dei veri extraterresti dei quali assumevano anche le movenze. 
Furono tra i primi ad usare le luci laser durante i loro concerti , e particolari effetti sonori, tra cui talk box,(http://it.wikipedia.org/wiki/Talk_box ) vocoder (http://it.wikipedia.org/wiki/Vocoder) e grande utilizzo di tastiere. Iniziarono la loro carriera nel 1972, con il nome di CRYSTAL. 
La formazione storica è quella del periodo 1978-1982 i cui componenti erano:
Christian Le Bartz  voce  (1974-1983)
Gerard L'Her    basso e voce (1974-1984)
Alain Maratrat  chitarra e voce (1974-1992)
Fabrice Quagliotti  tastiere (1977-tuttora presente)
Alain Groetzinger  batteria e percussioni (1974-1983)
 
Altri cantanti che hanno fatto parte del gruppo sono stati:
Jean Louix Delanoux  - tastiere (1972)
Patrick Mallet – batteria(1974)
Guy Maratrat – chitarra ritmica (1974–1975)
André Thus – tastiere (1974–1975)
Michel Goubet – tastiere (1976–1977)
Bernard Torelli – chitarra ritmica  (1976–1977)
Bertin Hugo – tastiere (1977)
Sal Solo – voce  (1984–1992)
Phil Gould – batteria (1986)
Andrew Paresi – batteria (1986)
Bruce Nockles – tromba (1986)
Alison Lee – voce  (1986)
Paul McClements – voce (1986)
Carole Cook – voce (1986)
Nick Beggs – basso e stick  (1992)
Herve Koster –batteria (1992)
Mike "Clip" Payne – percussioni e voce  (1992)
L.B.M. – voce batteria e tastiere (2000–2006)
Little B. – batteria (2000–2005)
Matt Rossato – chitarra (2003–2004)
L’ultima formazione, con Fabrice Quagliotti,  è composta da:
John Biancale – voce  (2006)
Gianluca Martino – chitarra (2004)
Rosaire Riccobono – basso (2004)
Eugenio U. G. Mori – batteria, percussioni (2005)


Mini-Biografia:
CHRISTIAN LE BARTZ:
DATA DI NASCITA:  25 Aprile 1951
LUOGO DI NASCITA: Montreuil sous Bois (Francia)
STRUMENTI SUONATI: Voce, Vocoder, tastiere
Attualmente Christan Le Bartz vive in Francia e si è dedicato finalmente alla sua vera passione, cioè quella di gestire un allevamento di cani.
GERARD L’HER
DATA DI NASCITA: 25 Settembre 1952
LUOGO DI NASCITA: 13° distretto di Parigi (Francia)
STRUMENTI SUONATI: Bassa, Chitarra, Tastiere, Voce
Dopo vent'anni, in cui non aveva comunque abbandonato la musica,  ha pubblicato nel 2010 il suo primo lavoro solista “A Perfect World”, anticipato dal singolo e dal video del brano Everybody.
ALAIN MARATRAT
DATA DI NASCITA:  19 Aprile 1956
LUOGO DI NASCITA: Tonnerre (Francia)
STRUMENTI SUONATI: Chitarra, Tastiere, Voci
Dopo il grande successo ottenuto con la produzione di Jordy,  il bambino terribile della discografia anni novanta e figlio del loro ex produttore Claude Lemoine, resta nel mondo della musica insegnando chitarra e dilettandosi a suonare blues con alcune band francesi.
ALAIN  GROETZINGER
DATA DI NASCITA:  18 Maggio 1955
LUOGO DI NASCITA: Auxerre (Francia)
STRUMENTI SUONATI: Batteria, Percussioni elettroniche e Piano
Dopo aver lasciato la band è rimasto nel campo artistico, dedicandosi sia alla musica (come solista, con collaborazioni con altri artisti o in progetti diversi, ad esempio per la radio) che ad altre attività che gli hanno dato modo di esprimere il proprio estro e la propria sensibilità sotto varie forme quali la pittura, la difesa dei diritti degli animali e di recente anche la scrittura, con la pubblicazione del libro Un Week-end en Enfance.
FABRICE QUAGLIOTTI
DATA DI NASCITA:  12 Febbraio 1961
LUOGO DI NASCITA: Rosny-sous Bois (Francia) ma il nonno era italiano.
STRUMENTI SUONATI: Tastiere, Sintetizzatori, Chitarra
E' ancora attivo con i nuovi Rockets, vive in Italia.



Discografia:
Singoli:
1975     Future Woman
1975     Samourai
1977     Space Rock
1978     Fils Du Ciel
1978     On The Road Again
1979     Electric Delight
1979     Astral Word
1980     Galactica
1980     Synthetic Man
1981     Ideomatic
1981     Radiate
1982     Radio Station
1984     Under The Sun
1986     Don't Give Up
1992     On The Road Again
2000     Gamastasis
2006     Back To Woad
2009     World On Fire
LP
1976     Rockets
1978     On The Road Again
1979     Plasteroid
1980     Galaxy
1980     Live (dal vivo)
1981     π 3,14
1982     Atomic
1984     Imperception
1986     One Way
1992     Another Future
2003     Don't Stop
Raccolte
1979     Sound of the Future
1992     Galactica
1996     Greatest Hits
1996     Hits & Remixes
2000     Definitive Collection
2003     Original Greatest Hits
2007     Outer World
2007     The Silver Years (Boxset)
2009     A Long Journey (Boxset)
2010     The Story (Boxset


Alcune immagini credo recenti.

Fabrice Quagliotti
Christian Le Bartz
Alain Maratrat
Gerard L'Her

Alain Groetzinger
Per saperne di più su questo straordinario gruppo: http://digilander.libero.it/rockets dal quale ho tratto le notizie prese inoltre dai vari Wiikipedia e le immagini da alcuni siti tra cui http://www.rocketsland.net/dblog/articolo.asp?articolo=183 


giovedì 21 giugno 2012

I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA (MIA) VITA...

Ognuno, credo, ha un anno particolare nella memoria sia perchè è stato un anno felice o no.
Per me è 1978. Forse perchè avevo 21 anni e credevo di avere in mano il mondo...  La musica mi è sempre piaciuta, tante sono le mie canzoni (anche romanticissime, strappalacrime...) ma quelle che collego ai miei felici ricordi sono quelli della disco music. In quell'anno (1978) ci fu il boom della disco. Uscirono tante bellissime canzoni. La mia preferita in assoluto è Stay di Jackson Browne, ma altre le ricordo e riascolto sempre volentieri. Dai Bee Gees agli E.L.O, con i Kiss  e i La Bionda e tanti altri,  i successi sono stati innumerevoli. Provo a fare una classifica:

1. Stay (Jackson Browne)
2. Sandstorm (La Bionda)
3. I can't stand the rain (Eruption)
4. Knight's in white satin (G. Moroder)
5.Too much haven (Bee Gees)
6. Got to have loving (D. Ray)
7. Last train to London (E.L.O)
8. Boogie shoes (KC and the Sunshine Band)
9. Wuthering heights (K. Bush)
10. I was made for loving you (Kiss)
11 Love is the air (J. P. Young)
12. How deep is your love (Bee Gees)
13. On the road again (Rockets)
14. Rasputin (Beney M.)
15. If can have you (Y. Alliman)
16. Feel the need (L. Garret)
17. Rock on (I. Hunter)
18 Supernature (Cerrone)
19.  Yes, sir I can boogie (Baccara)
20. Je suis music (Cerrone)

magari qualcuna è del 1977 l'altra del 1979 cose di pochi mesi....


 

 
 
 

 

LA SCALA MIRACOLOSA


La Cappella di Loretto e il Convento furono costruiti per volere di tre suore che durante un viaggio verso il sud-ovest degli Stati Uniti, si fermarono a Santa Fè, nel Nuovo Messico, a causa della morte della loro Madre Superiora.  Vennero chiamati dei carpentieri messicani e  costruita una scuola, il Collegio di Lorette e il 25 luglio 1873 iniziarono la costruzione della Cappella. Patrono della Cappella fu S. Giuseppe. Quando i lavori furono terminati le suore si accorsero che non era stato previsto  nessun  collegamento che portasse dalla tribuna al coro. A causa dell’altezza della tribuna non era possibile costruire una scala.
Vennero chiamati architetti per trovare una soluzione ma non ne trovarono se non quella di abbattere l’edificio. Alle suore non restò che pregare e a sperare un un Divino aiuto.
Un giorno un uomo anziano, che spingeva un asino con pochi attrezzi del mestiere (una sega, una squadra a  T e un martello) si offrì per costruire una scala. Le suore accettarono e dopo sei mesi il lavoro fu finito.
Del costruttore però non c’era traccia: se n’era andato improvvisamente  senza aver chiesto nessuna ricompensa. La Madre Superiora si recò alla segheria per pagare il suo debito ma nessuno conosceva l’uomo descritto e nessun documento riguardava acquisto di legno per la Cappella.
La scala era un capolavoro:  era composta da due spirali complete su stesse,  senza nessun pilastro centrale  a  sostenerla. Tutto il peso della scala gravava sul primo scalino. Fu assemblata con perni di legno. Il misterioso carpentiere non aveva usato nemmeno un chiodo! La curvatura di ogni pezzo era stata fatta in modo perfetto. Ma come poteva un solo uomo, con pochi attrezzi fare  tutto alla perfezione? All’origine la scala non possedeva ringhiera: fu fatta in un secondo tempo.
Negli anni furono chiamati illustri architetti per esaminarla. Tutti furono d’accordo nel dire che non avrebbe dovuto reggere una scala costruita cosi. Non riuscirono a capire venne costruita e gli esperti del legno non ne capirono tipo di legno usato, esclusero solo che appartenesse alla zona del New Messico. Di risposte non ne riuscirono a dare e tutto rimase nel mistero.
Nel corso degli anni molti hanno visitato la Cappella di Loretto per vedere la Scala miracolosa. "L'Accademia di Loretto" è stata chiusa nel 1968 e la proprietà è stata messa in vendita.  La cappella di Loretto ora è un museo privato che autofinanzia, in parte,  la conservazione della scala miracolosa e della cappella in sè.
Le Suore del Collegio di Nostro Signora di Lorette  credono  che la scala sia  stata la risposta di San Giuseppe alle loro preghiere. Molti amano pensare che il carpentiere era San Giuseppe stesso. Tuttavia, gli annali della comunità, come gli archivi diocesani, sono silenziosi sull'argomento: gli annali ci dicono solamente che la cappella di Nostra Signora della Luce è stata dedicata a San Giuseppe il 25 aprile 1878.

LA SCALA MIRACOLOSA

 Fonte e immagini dal web.

martedì 19 giugno 2012

ANGELI

Questa era una bellissima PPS che girava in internet. La ripropongo in un video fatto da me.



INDIFFERENZA

Su http://www.tgcom24.mediaset.it/animali/  ho letto questo articolo.... Non lo commento nemmeno: sono piena di rabbia e di schifo verso quegli essere umani posso solo augurare a loro che nel momento di un loro bisogno trovino soltanto indifferenza, la stessa che hanno avuto loro nel lasciar morire un'innocente in questo modo atroce.



 Spero che questi "grandi uomini" da valori umani zero, siano individuati e puniti in modo esemplare.

L'articolo e altre foto: http://www.tgcom24.mediaset.it/animali/fotogallery/1011185/cane-intrappolato-nel-catrame.shtml

".... Tragico oltraggio! Povere creature!
Vergogna per noi, che quasi nulla facciamo,
per alleviare le loro pene e salvarle
dalle morti certe e cruente.
Per dileggio del fato, della cattiva sorte,
sono in balida di gente infida,
astuta e senza scrupoli.
Emerge nel sommo delle cose negative,
l'acuirsi della cattiveria umana
e il degrado della società."
(da "Poveri figli")

Questa poesia l'ha scritta un poeta romano Leopold Persidi (Leopoldo De Persio), amante degli animali, dei gatti in particolare.

Per leggere altre meravigliose poesie e la sua vita:  http://helpanimalidue.altervista.org/pagina2.html

lunedì 18 giugno 2012

ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

Oggi i miei genitori avrebbero festeggiato 56 anni di matrimonio, se mio padre fosse ancora vivo.
Si sposarono il 18 giugno 1956, dopo sei mesi di fidanzamento.  La loro  vita è stata serena. Non ho mai visto i miei genitori discutere o peggio ancora litigare. Se non ci fossero state nel corso della loro (e delle mia) vita tante malattie, saremmo certamente stati più felici.
Nel 2005 festeggiarono il 49° anniversario. L'anno successivo avrebbero dovuto raggiungere il traguardo delle nozze d'oro. Si progettava come festeggiarlo, ben sapendo, che non sarebbe stato possibile, per dare l'illusione a mio padre che avrebbe sconfitto la malattia che pochi giorni dopo ce  l'ha  portato via.

Mamma e Papà: 18 Giugno 1956 - Matrimonio


FIORDALISI

Questi bellissimi fiori, introvabili, li ho visti in un supermercato a Udine sotto forma di semi da piantare.
Io non ho un giardino, spero che Patty li semini così il prossimo anno me li guardo.....



domenica 17 giugno 2012

MISTERO - La corriera

Questo racconto, che scrivo immeditamente dopo al precedente, ha poco a che fare col mistero, ma è tanto divertente che lo posto. A me suona un poco di barzelletta ma  da mia mamma mi ha assicurato che fu un fatto realmente accaduto. Un uomo stava aspettando la corriera per andare in un paese vicino. Quando questa giunge è piena di gente.L'autista allora gli dice che se vuole può salire sulla tettoia della corriera. Vista l'urgenza del suo impegno nel vicino paese accetta. Sulla tettoia c'è una cassa da morto, fortunatamente vuota. Inizia a piovere. Il pover'uomo decide allora di ripararsi dentro a questa cassa. La corriera prosegue e raggiunge un'altra fermata. Due uomini devono per forza recarsi in un'altro paese e l'autista dice loro: .- Se volete salite sopra la tettoia a far compagnia quell'altro. I due salgono. Vedendo la cassa da morto si posizionano uno da una parte e uno dall'altra di essa e cominciano a pregare per "il povero morto". Ad un certo punto uno dei due uomini dice: - Che orribile viaggio, meno male che almeno ha smesso di piovere! E da dentro si sente una voce che dice: - Meno male, allora posso uscire anch'io!!  L'epilogo della storia è stato che i due uomini, spaventati si sono lanciati giù dalla corriera, provocandosi numerose fratture.

MISTERO - Il Crocefisso

Creo un'altra etichetta dove ho intenzione di postare fatti misteriosi, che mi sono stati raccontati o che troverò in rete. Sarei propensa per i primi. Non ho intenzione di scivolare nell'occulto, ma raccontare storie con lieti fini però avvolte da un mistero. Questo mi è stato raccontato da mia nonna. Sulla veridicità dei racconti non ci metto la mano sul fuoco, ma lei mi ha giurato che è realmente accaduto.
Un ragazzo del paese dove viveva la nonna, vivendo nella più totale povertà decide di immigrare all'estero. Avendo un'età compresa tra i dodici e i quattordici anni la madre lo affida a due compaesani. I tre partono e trovano un'occupazione. Tutto va bene. Dopo un pò di tempo decidono di tornare per passare qualche settimana con le loro famiglie. Iniziano il viaggio ma le scarpe, per il lungo cammino si consumano.Decidono di entrare da un ciabattino e farsele risuolare. Le scarpe del bimbo vengono subito riparate, quindi  esce sedendosi su un muretto in attesa dei compaesani. Il tempo passa dei due uomini nemmeno l'ombra. Decide di rientrare ma gli viene detto che questi due uomini sono usciti da diverso tempo dalla sua bottega. E' il primo mistero perchè non esistevano uscite secondarie e  poi il bambino avrebbe dovuto vederli, ma così non è stato. Decide di incamminarsi da solo verso casa. Sta diventando buio, quando vede un casolare con un lumicino acceso. Ma in quella casa non c'è nessuno: solo un uomo morto steso sul letto. Il  bambino, spaventato,  inizia a correre senza mai fermarsi. E' notte fonda, quando stanco si accascia aggrappandosi ad un qualcosa che non riesce a vedere e si addormenta. La mattina dopo al risveglio si ritrova in cima ad una montagna, abbracciato ad un Crocefisso. Un passo ancora e sarebbe sprofondato nel vuoto. Un miracolo? Sicuramente sì. Il Crocefisso l'ha salvato. Una spiegazione? Io non la so dare. Ammettendo che il piccolo sia stato distratto giocando con un qualcosa... ma gli adulti? Non avevano motivo di perderselo per strada dopo averlo tanto aiutato, accudito e protetto. Come ha fatto nel suo correre a trovarsi in cima alla montagna, ma soprattutto a
fermarsi un passo prima di cadere nel vuoto? Chi lo ha fatto fermare? E quel Crocefisso c'è sempre stato o è apparso all'improvviso?

COME PIOVEVA

Stamattina avevo voglia di riascoltare vecchie canzoni della mia gioventù e tra le tante c'era la versione dei Beans, del 1976, di "Come pioveva": Questa canzone fu scritta nel 1918, da Armando Gill, nome d'arte di Michele Testa, un canzoniere nato a Napoli  il 23 luglio 1877 e morto il 2 gennaio 1945.
Questa canzone piaceva molto alla mia nonna Vittoria.
Ecco il testo e le varie versioni.


COME PIOVEVA
     (Armando Gill)
     (Vero nome: Michele Testa)
     (Ed: Bideri - Gennarelli)

    C'eravamo tanto amati
    per un anno e forse piu',
    c'eravamo poi lasciati...
    non ricordo come fu...
    ma una sera c'incontrammo,
    per fatal combinazion,
    perche' insieme riparammo,
    per la pioggia, in un porton!
    Elegante nel suo velo,
    con un bianco cappellin,
    dolci gli occhi suoi di cielo,
    sempre mesto il suo visin...

    Ed io pensavo ad un sogno lontano
    a una stanzetta d'un ultimo piano,
    quando d'inverno al mio cuor si stringeva...
    ...Come pioveva ... come pioveva!

    Come stai? Le chiesi a un tratto.
    "Bene, grazie, disse, e tu?".
    "Non c'e' male" e poi distratto:
    "Guarda che acqua viene giu'!".
    "Che m'importa se mi bagno?
    Tanto a casa debbo andare”
    "Ho l'ombrello, t'accompagno"
    "Grazie, non ti disturbar..."
    Passa a tempo una vettura
    io la chiamo, le fa: "No"
    dico: "Oh! Via, senza paura.
    Su montiamo", e lei monto'.

    Cosi' pian piano io le presi la mano
    mentre il pensiero vagava lontano...
    Quando d'inverno al mio cuor si stringeva...
    ...Come pioveva ... come pioveva!

    Ma il ricordo del passato
    fu per lei il piu' gran dolore,
    perche' al mondo aveva dato
    la bellezza ed il candor...
    cosi' quando al suo portone
    un sorriso mi abbozzo'
    nei begli occhi di passione
    una lacrima' spunto'...
    Io non l'ho piu' riveduta
    se e' felice chi lo sa'!
    Ma se ricca, o se perduta,
    ella ognor rimpiangera':

    Quando una sera in un sogno lontano
    nella vettura io le presi la mano
    quando salvare ella ancor si poteva!...
    ...Come pioveva ... cosi' piangeva!

Michele Testa (Armando Gill)
Nella versione cantata dai Beans:  http://www.youtube.com/watch?v=9xPhaX9gXSk 
Versione cantata da Achille Togliani: http://www.youtube.com/watch?v=55oQUpSSZiU&feature=related      Versione (credo originale): http://www.youtube.com/watch?v=pcWs8jsdmrk    

Per approfondire su Michele Testa: http://www.interviu.it/canzone/gill/gill2.htm

LA SUBLIME ARTE DI AMARE

Questo è un'altro tra i romanzi di Liala da me preferiti.
Racconta la storia di una donna bellissima, Magdala, sposata , fin dalla prima notte di nozze subisce tradimenti da parte del marito Federico Linares. Dopo due anni di matrimonio nasce Cinzia, che è l'unica sua gioia. Il tempo passa e Cinzia ormai sedicenne conosce Manlio Dell'Aria, un discendente dell'alta aristocrazia col quale si fidanza. La vita di Cinzia è felice: il fidanzato, l'amore di Magdala per la figlia e il carissimo amico di sempre Noè, il quale per diverso tempo è stato ricoverato in un sanatorio di Davos per curare la Tbc, del quale era affetto, riempiono le sue giornate. La vita di Magdala è meno felice: trascurata dal marito, vive di nascosto, da molti anni,  una relazione con il nobile Etien di Torrealtana, il suo primo amore. Etien, che non l'ha mai abbandonata e si è sempre accontentato di brevi incontri clandestini, ora  pretende che quest'ultima divorzi dal pessimo marito e viva alla luce del sole la loro storia.  Magdala promette che dopo il fidanzamento ufficiale di Cinzia, lascerà la sua casa per vivere con lui..Non manteniene le sue promesse Magdala ed  Etien, stanco di aspettare, uccide la uccide e si uccide. Cinzia cade nella disperazione più profonda. Per lo scandalo perde tutte le amicizie e soprattutto Manlio. Le rimane accanto l'amico di sempre: Noè. Cinzia inizia a fare una vita di eccessi, fino al giorno che manifesta il primo sintomo della Tbc. Su insistenza di Noè si reca a Davos, dove viene ricoverata. Cinzia non vuole combattere con la malattia: il suo desiderio è morire per raggiungere la sua mamma. Il giovane medico, Leo Lamantea, s'innamora di Cinzia ma quest'ultima, in guerra con il mondo, lo respinge. Nel sanatorio di Davos arriva in visita Laighe, una soubrette, che precedentemente era stata ricoverata. Lamantea la presenta a Cinzia. Quando quest'ultima vede gli atteggiamenti confidenziali tra Laighe e Lamantea si rende conto di essere gelosa e capisce di essersi  inamorata, ma credendosi tradita e memore delle sofferenze della sua mamma, firma ed esce dall'ospedale riprendendo la sregolata vita di prima. Lamantea non capacitandosi del motivo della sua decisione, lascia a Cinzia un recapito dove rivolgersi in caso di bisogno, omettendo di dirle che il numero appartiene a lui. Quando una notte Cinzia ha una fortissima crisi, chiama il numero datole, e Lamantea accorre al suo capezzale. E' arrivato il momento dei chiarimenti e Cinzia riesce a confessare il suo amore a Lamantea con il quale ritorna a Davos. Cinzia e Leo  si sposano nella Chiesetta di Davos, e lì, tra quelle montagne,  inizia la felice vita di Cinzia Linares Lamantea.

mercoledì 13 giugno 2012

SCATOLA-FIORE - DECOUPAGE

Volevo fare una scatola fiore con questo risultato.



Non essendoci riuscita a causa dell'incollaggio della carta pizzo, l'ho fatta a modo mio. Ecco come mi è venuta.


Ho acquistato la scatola a forma di fiore in plexiglass.
Lavorazione parte sotto: Esternamente ho incollato la carta di riso bianca mentre l'interno l'ho colorato di rosa chiaro, usando il tampone di spugna. Dopo l'asciugatura ho dato un'altra mano di colore questa volta col pennello.Quando l'interno e l'esterno erano asciutti, prima di dare le due mani di vernice lucida nei sensi opposti (aspettando l'asciugatura tra una mano e l'altra), con la carta vetrata fine ho tagliato e levigato i bordi..
Coperchio: Anzichè usare la carta pizzo, ho usato il pizzo della stamperia. Ho steso un velo di colla trasparente, quindi ho applicato il pizzo delicatamente cercando di farlo aderire. Il pizzo scivola sulla colla quindi mentre la  si incolla sistemarla bene non tirandola ma picchiettandoci sopra. Anche in questo caso ho tagliato l'eccesso quindi con la carta vetrata ho pulito i bordi.
Una volta asciutta la colla, ho applicato la carta di riso col soggetto dell'orsetto e quindi, da asciutto, ho passato due mani di vernice lucida, alternando le direzioni e aspettando l'asciugatura tra una e l'altra mano.
Ho preso un poco di nastro e ho formato il fiocco stringendolo al centro col filo in tinta, quindi l'ho applicato sul coperchio con la pistola a caldo. Sui bordi e sul nodo del fiocco ho applicato le perline.
Particolare fiocco