AVVISO AI NAVIGANTI...: SIAMO ALLA RICERCA DI NOTIZIE DI QUESTI ILLUSTRATORI DI LIBRI PER L'INFANZIA ANNI '50-'60 : MARIAPIA FRANZONI TOMBA; BRUNO TOMBA; ANNA FRANZONI; ITALO ORSI; ROSELLA BANZI MONTI. CHIUNQUE PUO' AIUTARCI NELLA RICERCA DI NOTIZIE(anche la più piccola) PUO' INSERIRE UN COMMENTO IN QUALSIASI POST.

lunedì 1 ottobre 2012

QUANDO CI CHIAMAVANO "REMIGINI"

Negli anni che io ho frequentato le scuole elementari, il giorno d'inizio era il 1° Ottobre.
I bambini che frequentavano la prima classe venivano chiamati Remigini poichè in questo giorno viene celebrato San Remigio.
Tutti i bambini (almeno da noi era così) si riunivano sul piazzale della scuola e la maestra chiamava i suoi alunni in ordine alfabetico per formare la classe. In media in una classe c'erano 28/30 alunni e c'era una sola maestra, e ancora le classi non erano miste. All'inizio della mia prima classe c'era il calamaio che veniva riempito al mattino o all'occorenza dalla bidella, non ricordo quando è stato sostituito dalla penna a sfera. Avevamo due libri soltanto: un sussidiario e un libro di lettura  che, ricordo che ci davano un cedolino per ritirarli. Le nostre cartelle non avevano il peso degli zaini di adesso: il nostro materiale scolastico non era vario come lo è oggi: un quaderno a righe, uno a quadretti, carte assorbenti, penna e pennini, gomma, matita e temperino, libro di lettura e sussidiario e pallottoliere. Verso la quarta si aggiunsero riga, sqiuadra e compasso. Avevamo il nostro bel grembiule: l'ho portato sia nero che bianco.
  Nel periodo Natalizio si preparavano con la maestra i lavoretti da regalare: tra i tanti ricordo  una piccola bottiglietta di vetro dipinta di azzurro, con le alucce di cartone e con una piccola sfera di polistirolo tonda per la faccia. Quando frequentavo la scuola elementare era fortunatamente finito il tempo che le maestre bacchettavano sulle mani ma ricordo "un castigo" che mi diede la mia maestra. Frequentavo la seconda. Una mattina avevo rotto il termometro, e mia mamma mi ha dato un bel scapellotto; allora non c'era il telefono azzurro (come quando era piccola mia figlia, che se la minacciavo di dargliene uno, me lo ricordava sempre "......E io chiamo il telefono azzurro.!!" ). Sono arrivata a scuola piangendo e dopo averlo raccontato alla mia maestra mi ha fatto scrivere tre pagine (meno male che non c'erano i quadernoni) con la frase "Non devo più rompere il termometro". .... Ai nostri tempi era bello anche andare a scuola..........

Nessun commento:

Posta un commento