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sabato 15 dicembre 2012

NATALE IN EUROPA

Tutti i testi di questo post sono stati copiati e incollati da: http://www.primaria.saperescuola.it/documenti/scatolaidee/NATALENELMONDO_Europa.pdf , dove si possono leggere le tradizioni di altri stati che qui non sono citati.

AUSTRIA

 Nelle settimane precedenti il Natale, in ogni piazza di città e villaggi viene messo un albero. Le famiglie acquistano ghirlande d’abete decorate di candele che vengono tenute accese per i quattro sabati successivi al 24 dicembre. Secondo un’antica leggenda però l’albero è in realtà preparato dallo stesso Gesù Bambino che si occupa anche di consegnare i doniper i più piccoli. Il primo segno dell’arrivo della festa di Natale è l’allestimento dei famosi "mercati di Gesù Bambino", molto amati dai bambini, che possono acquistarvi dolci, caramelle, biscotti. Anche la tradizione del presepio è molto diffusa in Austria: in alcune case la complessità della rappresentazione è notevole e accanto ai personaggi tipici si possono trovare figure con le sembianze
dei diversi membri della famiglia. Il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, giovani in costumi orientali, gli Sternsinger, si recano di casa in casa, cantando melodie natalizie. Sugli stipiti delle porte,le famiglie appendono le iniziali dei nomi dei Magi.

 DANIMARCA


Il Natale in Danimarca è una festa preparata con cura anche dal punto di vista istituzionale, e in occasione di questa festività, sono emessi francobolli speciali. La casa viene addobbata con una corona con quattro candele di colore bianco o rosso, appesa al soffitto, rami di abete, stelle di paglia e figurine di angioletti e folletti. I bambini preparano da soli le decorazioni da appendere all'albero. La cena tradizionale di Natale comincia alle sei. Alla fine del pasto viene servito del riso al latte in cui si nasconde una mandorla intera. Chi la trova riceve in regalo un dolcetto portafortuna di mandorle a forma di maialino. Dopo cena il capofamiglia si chiude da solo nella stanza dove si trova l'albero di Natale e addobba l'albero con ghirlande, bandierine danesi, candele e cuoricini rossi e bianchi. Accende le candele una alla volta mentre la famiglia attende con impazienza dietro la porta. È anche usanza preparare una scodella di budino di riso da offrire a Julnisse, un folletto dispettoso che vive nelle soffitte e organizza scherzi e brutti tiri ai componenti della famiglia.

 FINLANDIA


La Vigilia di Natale, i Finlandesi si recano nel bosco per tagliare l’abete che i più piccoli addobbano nel pomeriggio. Nel pomeriggio, le famiglie si recano al cimitero per salutare i familiari defunti. La notte di Natale un adulto travestito da Babbo Natale entra nelle case chiedendo ai genitori se i loro figli meritano di ricevere doni. La leggenda vuole che Babbo Natale sia originario della Lapponia, una regione situata a nord tra gli stati della Norvegia, della Svezia e della Finlandia. Il Babbo Natale del Grande Nord riceve 500.000 lettere all'anno. L’albero di Natale viene tolto dalle case venti giorni dopo Natale.

FRANCIA

In Francia, il giorno di Natale la famiglia si riunisce dopo la messa di mezzanotte per consumare la cena tradizionale chiamata le reveillon. Il piatto più caratteristico di questa cena è una torta decorata con figurine di zucchero che rappresentano Gesù Bambino. Nelle cittadine di provincia, la facciata del municipio viene addobbata con ghirlande e nelle piazze un grandissimo albero. Lungo le vie principali anche gli alberi vengono addobbati con luminarie. In Provenza ci sono tradizioni natalizie particolari: in alcune chiese vicino al mare, al termine della messa di mezzanotte, una processione di pescatori e di pescivendoli deposita ai piedi dell'altare un cesto colmo di pesce, in segno di affetto e riconoscenza verso il piccolo Gesù. Seguendo una tradizione risalente al 1803, gli artigiani provenzali modellano figurine di santi in argilla, poi inserite nel presepio. La tradizione vuole che la cena della notte di Natale termini con tredici dolci, preparati con frutta di stagione, che rappresentano Gesù Cristo e i dodici apostoli.

GERMANIA

I festeggiamenti iniziano il 4 di dicembre, giorno di Santa Barbara, quando si usa interrare in un vaso alcuni rami di forsizia, pianta decorativa che fiorisce in una ventina di giorni. Due giorni dopo, per San Nicola, i bambini mettono scarpe e stivali fuori dalla propria camera, nella speranza che vengano poi riempiti di dolciumi. In alcune regioni sono anche preparati dei calendabri dell’Avvento molto particolari, decorati con pacchetti e ghirlande. L’usanza di addobbare un albero in occasione del Natale è nata proprio in Germania, dove in genere l’abete è decorato in segreto dai genitori, mentre i bambini possono ammirarlo solo la sera della Vigilia, la stessa in cui si scambiano i doni. Le decorazioni dell’albero consistono in dolci, mele, noci, figurine di angioletti e candeline. Il piatto tipico natalizio è l’oca guarnita con miele.

GRAN BRETAGNA

In epoca vittoriana le celebrazioni del periodo natalizio divennero grandiose: fu proprio il marito della regina Vittoria, il principe Alberto, di origine tedesca, a introdurre la tradizione dell’albero addobbato nella famiglia reale. I colori natalizi per eccellenza sono il rosso e il verde. Una tradizione assai particolare è quella dell’esposizione dei biglietti d’auguri ricevuti da parte di parenti e amici, che vengono appesi con un nastro alle pareti, rimanendovi fino all’Epifania. La sera della Vigilia i bambini appendono delle enormi calze al proprio letto e sotto l’albero vengono lasciati dei dolci e un bicchiere di Porto affinchè Babbo Natale possa rifocillarsi. Il piatto tradizionale è il tacchino farcito, che può essere preparato seguendo diverse ricette, mentre il dolce di Natale per eccellenza è il pudding.

IRLANDA

I festeggiamenti natalizi iniziano dodici giorni prima di Natale. Questo periodo è chiamato Little Christmas. Nel giorno di Natale si usa collocare sul davanzale della finestra tre candele, una per il Padre, una per il Figlio e una per lo Spirito Santo: questa tradizione risale ai secoli di dominio inglese sull'Irlanda, quando era proibito ai cattolici di professare liberamente la propria religione. Le tre candele rappresentavano anche un tacito invito per i preti che grazie a questo espediente,riconoscevano le case cattoliche ed erano invitati a entrarvi per celebrare la messa e mangiare in compagnia della famiglia. Prima di andare a messa, è usanza lasciare sulla tavola un bicchiere di whisky per Babbo Natale oppure pane e latte per Maria e Giuseppe. Nel giorno in cui si festeggia Santo Stefano non è raro vedere per le strade adolescenti abbigliati in modo stravagante, con il volto coperto da maschere. Queste, mentre cantano e suonano, non dimenticano di chiedere qualche soldo bussando alle porte: si tratta della Wren Boys Procession.

POLONIA

Il giorno della Vigilia di Natale i polacchi attendono con trepidazione la comparsa della prima stella nel cielo, chiamata affettuosamente “piccola stella” (Gwiazdka), perché quel momento segna l'inizio della cena e della festa (la Vigilia di Natale è infatti chiamata Festa delle Stelle). Gruppi di bambini mascherati da Re Magi, diavoli, angeli, pastori vanno di porta in porta a chiedere qualche soldino o dolcetto. In Polonia, la tavola di Natale viene preparata mettendo della paglia sotto la tovaglia, per ricordare che la nascita di Gesù avvenne in una stalla. Si digiuna tutto il giorno, per prepararsi alla festa, avendo cura di apparecchiare sempre un posto in più nel caso in cui arrivasse un invitato inatteso. Prima del pasto, i familiari pregano e si dividono una specie di ostia rettangolare chiamata oplateck, che rappresenta in rilievo l'immagine di Maria, di Giuseppe e di Gesù Bambino. Ciascuno fa un voto e dimentica litigi e antipatie. Terminata la cena, tutti i convitati si alzano dalla tavola contemporaneamente perchè secondo un’antica superstizione colui che si alza per primo dalla tavola è destinato a morire prima del Natale successivo. Talvolta il pranzo di Natale può avvenire nella campagna bianca coperta di neve, dove si organizza una sorta di pic nic.

ROMANIA

Sfilate caratteristiche aprono i festeggiamenti natalizi in Romania. I bambini si recano di casa in casa cantando canzoni e recitando poesie. Quelli che si trovano in testa ai cortei portano una grande stella di legno, chiamata Steaua, ricoperta di carta luccicante, decorata con campanelle e nastri colorati e attaccata a un lungo palo. Al centro della stella si trova una pittura della Sacra Famiglia. Dolce tipico della festività è la Turta, una sorta di ciambella a più strati che dovrebbe rappresentare le vesti svolazzanti del Bambino Gesù.



SPAGNA

Il 25 dicembre nessuna famiglia spagnola può mancare alla messa di mezzanotte, detta la Misa del Gallo. La più famosa di queste funzioni si tiene presso il monastero di Monserrat, sulle montagne che circondano Barcellona. Le celebrazioni natalizie proseguono fino al 6 gennaio. Se in Italia i bambini ricevono doni dalla Befana, in Spagna sono i Re Magi (Los Reyes Magos) a portare i regali, lasciandoli nelle scarpe. In molte città si svolgono cortei: i Re Magi sfilano su carri riccamente decorati, seguiti da un gran numero di cavalieri, e distribuiscono caramelle e dolci ai bambini. Dopo la sfilata i Magi si recano in visita a ospedali e orfanotrofi. Tra i Re Magi il più amato dai bambini spagnoli è senza dubbio Baldassarre. L’attaccamento alle figure dei tre Re orientali spiega l’importanza che in Spagna conserva il rito del presepio. Il presepio Salzillo nel museo della città spagnola di Murcia è composto di 556 figure. Nella notte di Natale è usanza accogliere in famiglia un neonato povero al quale provvedere con un corredo nuovo. Un'altra tradizione è quella di vestire da vescovo un ragazzo cui vengono affidati pieni poteri dal 6 al 28 dicembre.

SVIZZERA

I festeggiamenti natalizi cominciano il 6 dicembre, giorno di San Nicola. Processioni e fiaccolate suggestive si svolgono in tutta la Svizzera. Nel piccolo villaggio di Kussnacht, sul Lago di Lucerna, per esempio, si svolge una sfilata molto particolare. In essa uomini vestiti di bianco trasportano per le strade circa duecento gigantesche mitre vescovili in cartone, artisticamente decorate, che ricordano la dignità vescovile di San Nicola. Gruppi di bambini mascherati da Re Magi, diavoli, angeli, pastori vanno di porta in porta a chiedere qualche soldino o dolcetto. Nel Glarnerland, sono gli alunni delle scuole a sfilare per le vie, facendo risuonare all’unisono centinaia di campanelle. Nel villaggio di Zeifen invece protagonisti della sfilata sono giovani scapoli. Prima dei doni di Babbo Natale i bambini ricevono bontà natalizie come arance, tavolette di cioccolato e panini dolci.



Illustrazioni di F. Huhn, A. Hoffman. E. Buzek





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