“… E ti immagino tranquillo, nella Tua macchina alata
e ti vedo e ti ritrovo. Non ha fragore il Tuo velivolo:
passa come ali di un angiolo. Forse perché sta fra la
realtà e il sogno, fra la vita e la morte, fra la terra e
il cielo, ma più vicino al Cielo”
Liala: “Voci dal mio passato”
Liala, pseudonimo di Amalia Liana Cambiasi Negretti Odescalchi nacque a Carate Lario, il 31 marzo 1897 è stata una scrittrice di romanzi rosa.
Liala |
Giovanissima sposò il Marchese Pompeo Cambiasi , Ufficiale di Marina, di diciassette anni maggiore di lei, ed ebbe due figlie Primavera e Serenella. Il matrimonio entrò in crisi e Liala conobbe il Marchese Vittorio Centurione Scotto, Ufficiale della Regia Aeronautica. Ma la relazione finì tragicamente: il 21 settembre 1946 Centurione Scotto precipitò con il suo velivolo nel lago di Varese, durante un allenamento per la Coppa Schneider. Per lenire il dolore della perdita Liala iniziò a scrivere il suo primo romanzo “Ombre di fiori sul mio cammino”, che venne pubblicato 40 anni dopo.
Liala anni 30-40 |
A seguito di “Signorsì” Liala pubblicò oltre ottanta romanzi.
La maggior parte dei suoi romanzi hanno come protagonisti donne e aviatori bellissimi, e sono ambientati in aeroporti , castelli, quasi tutti nobili o comunque ricchissimi.
Il sentimento, gli ideali, la patria, la buona educazione sono il contorno di ogni storia.
Alcuni titoli a me cari “Di ricordi si muore”, “Il vento inclina le fiammelle”, “Chiamami con un altro nome”,
“La casa delle lodole”, “Mavì, mia vita” ecc.. ecc..
Nedo, Nilo, Adorno, Furio, Etien di Torrealtana (così ho chiamato un mio gatto), Coralla, Amata, Sisinnia e soprattutto Gipsy, Mavì e Lieta (che avevo scelto per mia figlia) sono solo alcuni dei nomi dei suoi protagonisti e, come Liala disse, li trovava su riviste di ippica.
Smise di scrivere, a causa della cecità ma lasciò alla figlia Primavera degli scritti con nuove storie che vennero terminate dalla scrittrice Mariù Safier e vennero pubblicati postumi: “Con Beryl, perdutamente” (2007) e “Un ballerino in Paradiso” (2009).
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