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mercoledì 8 agosto 2012

ADRI

Adri
In questo mese diverse persone della mia famiglia compiono gli anni, ma tra tutti voglio ricordare quelli di ieri di mia zia Carla e quelli che non si festeggeranno mai più: di mia nonna (il 17) e oggi, quello di Adri.
Voglio bene a tutti i miei cugini, sia materni che paterni, ma non posso negare che Irma e Adri erano i miei preferiti. Se ne sono andati tutti e due prematuramente Irma a 50 anni e Adri a 64.
Ambedue erano figli della sorella di mia mamma, Aurora. Adriano si chiamò così perchè prima di lui morì una sorellina dal nome Adriana. Adri è stato un bambino vivace, molto curioso e intelligente. Crescendo divenne poi un bellissimo ragazzo. Ebbe diverse fidanzate  e inevitabilmente io ero gelosa di tutte. Soltanto una si è salvata dalla mia "gelosia", mia cugina Mary, sua moglie, alla quale voglio un sacco di bene!!
Ricordo che quando veniva a trovarci mia mamma lo mandava a prendermi a scuola: quando lo vedevo, per me era una gioia grandissima. Mi metteva nel davanti della sua vespa color argento e tornavamo a casa. Iniziò a lavorare in miniera dove ebbe un grave incidente: la miniera crollò e lui rimase sotto. Tanti anni dopo io conobbi un ragazzo friulano e gli raccontai questo episodio. Venni così a sapere che la persona che lo estrasse dalla miniera era suo padre. Rischiò tanto, sembrava non dovesse più camminare. Una notte mia mamma lo sognò: era sulla porta di casa nostra con un vestito grigio e rideva. Mia nonna si disperò tanto pensando ad una premonizione nefasta.
Adri 
giorni dopo suonò il campanello di casa, mia madre aprì e lo vide sorridente sulla porta,  con un vestito grigio. Fortunatamente tutto si era risolto nel modo migliore. Tantissimi sono i ricordi che mi tornano alla mente in questi giorni, qualcuno mi fa sorridere, Come quella volta che tornato a casa stanco dal lavoro, io continuavo a chiacchierare senza fermarmi mai, così ha preso la sedia, sulla quale ero seduta e con me sopra l'ha portata fuori sul balcone. C'è da dire che aveva un carattere molto particolare: una  volta che si ruppe un braccio e decise di togliersi il gesso da solo, un'altra volta mia mamma trovò un pastore tedesco ma avendone già uno, non potevamo tenerlo. Così il cane partì con Adri e suo cugino in vespa verso il Friuli. Venne fermato dalla Polizia Stradale e pagò una multa. Mise i soldi sul piccolo cruscotto della moto ma il cane non lo faceva avvicinare, così il poliziotto spazientito, li lasciò andare. Nel 1970 si sposò e tornò a Milano dove  nacque mia cugina Bimbi. Nel 1976, l'anno che il terremoto distrusse una parte del Friuli, tornò definitivamente lì. Anche se la lontananza era tanta riuscivamo qualche volta a vederci. Nacque poi Lara. E stato donatore di sangue così come mia cugina Irma.  Tanti dolori e tante perdite si susseguirono nella nostra famiglia fino al 2005, quando Adri si ammalò per la prima volta. Nel 2009 il male tornò. Dovevo già andare in Friuli per la nascita della mia nipotina e avevo parlato con lui due giorni prima e gli avevo detto che sarei andata a trovarlo tutti i giorni e che stata con lui in ospedale un'intero giorno. Ma mentre stavo partendo arrivò la brutta telefonata, non attesa così presto. Non potevo crederci!  Ho perso tante persone care ma un dolore così forte non lo avevo sentito mai. In quei giorni era come se fossi divisa in due persone: quella disperata quando ero vicina ad Adri e quella rasserenata quando prendevo nelle braccia la piccola Letizia. Ogni anno vado in Friuli, ogni anno vengo a darti un saluto e ogni anno non riesco a credere che tu sia così lontano da noi. Tantissimi anni fa Mary, tu e io siamo andati in un angolo di Paradiso: mi avete portato su una malga dove le mucche pascolavano e dall'orlo di questo prato si vedevano le vette delle montagne rocciose.  Ne avevamo riparlato, mi avevi promesso che mi ci avresti riportata, ma venivo sempre nei periodi sbagliati, quando era rischioso fare quella strada che portava lassù. Poi ti sei ammalato e te ne sei andato. Bimbi e Corrado mi hanno detto che mi avrebbero portata loro. Ma io non ci voglio andare più.  Te  l'ho detto quando ti ho salutato l'ultima volta, ti ricordi? E io so che le mie parole e la mia richiesta te la sei portata via e so che, quando sarà il mio momento, quando Dio lo vorrà, sarai tu a venirmi a prendere ma prima ci fermeremo là, in quello che per me, è il posto più bello del mondo.


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