AVVISO AI NAVIGANTI...: SIAMO ALLA RICERCA DI NOTIZIE DI QUESTI ILLUSTRATORI DI LIBRI PER L'INFANZIA ANNI '50-'60 : MARIAPIA FRANZONI TOMBA; BRUNO TOMBA; ANNA FRANZONI; ITALO ORSI; ROSELLA BANZI MONTI. CHIUNQUE PUO' AIUTARCI NELLA RICERCA DI NOTIZIE(anche la più piccola) PUO' INSERIRE UN COMMENTO IN QUALSIASI POST.

martedì 19 marzo 2019

SAN GIUSEPPE

San Giuseppe, sposo di Maria e il padre putativo di Gesù, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
Nonostante l'importanza della sua persona, le notizie che lo riguardano sono molto poche.

Secondo la tradizione dei Vangeli apocrifi, in particolar modo il Protovangelo di Giacomo (II secolo) Giuseppe, discendente dalla famiglia di David e originario di Betlemme, prima del matrimonio con Maria si sposò con una donna che gli diede sei figli, quattro maschi (Giuda, Giuseppe, Giacomo e Simeone) e due femmine (Lisia e Lidia). Rimase però ben presto vedovo e con i figli a carico. La Chiesa ortodossa accoglie questa tradizione, mentre la Chiesa cattolica rifiuta questa interpretazione, e sostiene che si trattasse di cugini o altri parenti stretti.


In molti pensano che Giuseppe fosse un falegname. Ma non è esattamente così. Nel Vangelo di  Matteo, Gesù viene definito come “il figlio del carpentiere”. Il termine greco téktôn, che si traduce solitamente con “carpentiere”, corrisponde al latino faber e indica un artigiano che lavora il legno o la pietra. Il legno non era un’esclusiva dei falegnami, ma ai tempi era fondamentale per la costruzione delle case nella regione.
Lavorò principalmente a Nazareth,  ma potrebbe avere lavorato per qualche tempo anche a Cafarnao (a sostegno di questa ipotesi viene citato un passo del Vangelo di Giovanni, in cui Gesù predica nella sinagoga di Cafarnao e i suoi oppositori dicono di lui che è il figlio di Giuseppe, cosa che dimostrerebbe che essi conoscevano Giuseppe, e probabilmente insieme a Gesù, anche a Zippori, importante città situata a pochi chilometri da Nazaret.


Seguendo ancora la tradizione apocrifa, Giuseppe, già in età avanzata, si unì ad altri celibi della Palestina, tutti discendenti di Davide, richiamati da alcuni banditori provenienti da Gerusalemme. Il sacerdote Zaccaria aveva infatti ordinato che venissero convocati tutti i figli di stirpe reale per sposare la giovane Maria, futura madre di Gesù, allora dodicenne, che era vissuta per nove anni nel tempio. Per indicazione divina, questi celibi avrebbero condotto all'altare il loro bastone, Dio stesso ne avrebbe poi fatto fiorire uno, scegliendo così il prescelto.
Zaccaria entrato nel tempio chiese responso nella preghiera, poi restituì i bastoni ai legittimi proprietari: l'ultimo era quello di Giuseppe, era in fiore e da esso uscì una colomba che si pose sul suo capo. Giuseppe si schermì facendo presente la differenza d'età, ma il sacerdote lo ammonì a non disubbidire alla volontà di Dio. Allora questi, pieno di timore, prese Maria in custodia nella propria casa.


Secondo Matteo, quando la Madonna concepì verginalmente Gesù era sposata con Giuseppe, anche se non vivevano ancora insieme. Prima dello sposalizio vero e proprio, tra gli ebrei si prevedeva un periodo di fidanzamento, ma con un impegno tanto forte e vincolante che i due promessi potevano essere già chiamati sposo e sposa e che il vincolo poteva essere sciolto solo mediante il ripudio. Dal testo dello stesso Matteo deduciamo la notizia che, dopo che l’angelo ebbe rivelato a Giuseppe che Maria aveva concepito per opera dello Spirito Santo, i due si sposarono e andarono ad abitare insieme.


Secondo il racconto del Vangelo secondo Luca, qualche mese dopo Giuseppe si spostò insieme a Maria dalla città di Nazaret, in Galilea, a Betlemme, in Giudea, a causa di un censimento  della popolazione di tutto l'impero, per il quale anche lui doveva registrarsi nella sua città d'origine, insieme alla sposa. Mentre i due si trovavano a Betlemme, giunse il momento del parto e la ragazza diede alla luce il figlio.
Giuseppe fu testimone dell'adorazione del piccolo da parte di pastori avvisati da un angelo, e più tardi anche di quella dei magi, venuti dal lontano Oriente, secondo l'indicazione ottenuta dagli astri e da una stella in particolare.


Dopo otto giorni dalla nascita, secondo la legge di Mosè, avvenne la circoncisione del bambino, cui Giuseppe impose il nome Gesù. Quaranta giorni dopo lui e Maria portarono il neonato a Gerusalemme per la presentazione al tempio e lì assistettero alla profetica esaltazione del vecchio Simeone che predisse un futuro glorioso per il bambino, segno di contraddizione e gloria del suo popolo Israele. Dopo la presentazione al tempio, l'evangelista Luca ci narra che fecero ritorno in Galilea, alla loro città Nazaret.
La Sacra Famiglia rimase a Betlemme per un periodo non ben determinato, sembra da un minimo di 40 giorni (Luca) a un massimo di due anni (Matteo), dopo di che secondo Matteo, avvertito in sogno da un angelo, Giuseppe con la sposa e il figlio fuggì in Egitto a causa della persecuzione del re Erode che, avendo udito il racconto dei magi, voleva liberarsi di quel "nascituro re dei Giudei", massacrando tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù. Dopo un periodo di esilio non ben determinato, ricevuto in sogno l'ordine di partire, poiché Erode era morto, tornò con la famiglia a Nazaret dove  Gesù cresceva giovane e forte, sottomesso ai genitori.


Quando Gesù iniziò la sua vita pubblica, molto probabilmente Giuseppe era già morto. Infatti, non è mai più menzionato dai Vangeli dopo l'episodio del tempio. Maria è presente da sola alla crocifissione di Gesù, cosa che non sarebbe avvenuta se Giuseppe fosse stato vivo. Inoltre, quando Gesù è in croce, affida Maria al suo discepolo Giovanni, il quale "da quel momento la prese nella sua casa", il che non sarebbe stato necessario se Giuseppe fosse stato in vita.


Mentre i Vangeli canonici non dicono nulla sulla morte di Giuseppe, qualche notizia si trova nei Vangeli apocrifi. Secondo l'apocrifo "Storia di Giuseppe il falegname", che descrive dettagliatamente il trapasso del santo, Giuseppe aveva ben 111 anni quando morì, godendo sempre di un'ottima salute e lavorando fino al suo ultimo giorno. Avvertito da un angelo della prossima morte, si recò a Gerusalemme e al suo ritorno venne colpito dalla malattia che l'avrebbe ucciso. Stremato nel suo letto, sconvolto dai tormenti, travagliato nella mente e consolato dalla presenza di Gesù e da Maria, viene liberato dalla visione della morte e dell'Oltretomba, scacciate subito da Gesù stesso.
L'anima del santo viene quindi raccolta dagli arcangeli e condotta in paradiso. Il suo corpo viene poi sepolto con tutti gli onori alla presenza dell'intera Nazaret.

Ancora oggi non sappiamo dove si trovi la tomba del santo.


Testo da Wikipedia.  Immagini dal web.

Nessun commento:

Posta un commento