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martedì 1 febbraio 2022

Festa della Calendelora

La festa della Candelora
conosciuta così in Italia è una festa cattolica per celebrare la presentazione
di Gesù al Tempio di Gerusalemme. Secondo la legge di Mosè ogni primogenito maschio del popolo ebraico era considerato offerto al Signore, ed era necessario che dopo la sua nascita i genitori lo riscattassero con l'offerta di un sacrificio. Inoltre, secondo la stessa legge di Mosè, una donna era considerata impura indipendentemente dal fatto che il nuovo nato fosse il primogenito o no: l'impurità durava 40 giorni se il figlio era maschio e 66 giorni se era una femmina. Per la combinazione dei due passi scritturistici, ai tempi di Gesù era previsto che 40 giorni dopo la nascita avvenissero simultaneamente l'offerta del primogenito e la purificazione della madre. Da qui la festa del 2 febbraio, che cade 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno in cui si celebra la nascita di Gesù.

Anticamente questa festa veniva celebrata il 14 febbraio (40 giorni dopo l'Epifania). La denominazione di "Candelora", data popolarmente alla festa, deriva dalla somiglianza del rito del lucernario, di festa ebraica di cui parla Egeria («Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima» con le antiche fiaccolate rituali che già si facevano nei Lupercali, antichissima festività romana che si celebrava proprio a metà febbraio. La somiglianza tra questa festività pagana e quella cristiana non è solo nell'uso delle candele, ma soprattutto nell'idea della purificazione: nell'una relativa all'usanza ebraica nell'altra riguardo alla februatio.
Durante il suo episcopato, papa Gelasio I (492-496) ottenne dal Senato l'abolizione della festa pagana che fu sostituita dalla quella cristiana della Candelora. Nel VI secolo la ricorrenza fu anticipata da Giustiniano al 2 febbraio, data in cui si festeggia ancora oggi. 


In Oriente si dà importanza all'incontro tra Gesù e il vecchio sacerdote Simeone e la profetessa Anna nel tempio di Gerusalemme e la festa ha infatti il nome di Hypapante (cioè "incontro"). Gli anziani Simeone e Anna riconoscono nel bambino il Messia, per cui Simeone ringrazia commosso Dio di averlo potuto vedere prima di morire e profetizza gli eventi futuri a Maria e Giuseppe. Simeone e Anna sono visti come gli ultimi profeti e il simbolo dell'incontro promesso tra il Messia e il popolo d'Israele.ù
In Occidente, invece, con il tempo la festa ha assunto carattere mariano, facendo prevalere l'aspetto della purificazione della madre su quello del riscatto del primogenito: per questo, prima della riforma liturgica avviata dal Concilio Vaticano II, la festa era chiamata "Purificazione di Maria". La riforma liturgica ha voluto, invece, dare centralità a Cristo come primogenito del Padre e del nuovo Israele, rendendo così questa festa non più mariana, ma cristiana.


La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione.  Il 2 febbraio in certe regioni è uso togliere il presepe.

La Candelora  è oggetto di numerosi proverbi dialettali meteorologici, anche in contrasto fra loro. 

 

Eccone alcuni: 

«Se nevica per la Candelora sette volte la neve svola.» 

A Cannelora Vierno è fora! Risponne San Biase: Vierno mo' trase! dice a vecchia dint' a tana: ...nce vo' 'nata quarantana! cant' o monaco dint' o refettorio: tann' è estate quann' è Sant'Antonio!  (dialetto napoletano)
(Alla Candelora l'inverno è finito! Risponde San Biagio "L'inverno ora inizia!". Dice la vecchia dentro la tana "Ne mancano ancora 40". Canta il monaco dal refettorio "L'estate arriva quando viene Sant'Antonio"».  (13 giugno)  

A Cannelore, a vernate esce fore. Respunnija a vecchija arraggiate: nun è sciuta a vernate se nun arrive 'a 'Nnunziate, e se vuje esse chiù secure, quanne calane i meteture (dialetto foggiano)  
(Alla Candelora l'inverno esce fuori. Rispose la vecchia arrabbiata: non è uscito l'inverno se non arriva l'Annunziata (25 marzo) e se vuoi essere più sicuro, quando calano i mietitori.)

 Se piôv par Zariôla quaranta dè l'inveran in z'arnôva.  (dialetto romagnolo)
(Se piove per la Candelora si rinnovano quaranta giorni d'inverno)

La Madona Candelora, se la vien con sol e bora de l'inverno semo fora;
Se la vien con piova e vento,de l'inverno semo dentro. (dialetto triestino)

(Se per la festa della Madonna della Candelora c'è sole e c'è la Bora, siamo fuori dall'inverno; ma se piove o c'è vento, siamo ancora in inverno.) 

Pella 'Andelora se pioe o se gragnola dell'inverno semo fora; ma se sole o solicello semo ancor in mezzo a i'verno.  (dialetto toscano)
(Per la Candelora, se piove o se grandina, siamo usciti dall'inverno; ma se c'è il sole più o meno sereno, siamo ancora in mezzo all'inverno)

De la Candelora ogni aceddu fa la cova (dialetto salentino)
(Dalla Candelora ogni uccello fa le cova)

Da Candalora, cu on avi carni s'impigna a figghjiola  (dialetto calabrese)
(Alla Candelora se non hai carne impegna la figliola)

Se l'ors a la Siriola la paia a fà soé a'nt l'invern tornoma a intré (dialetto piemontese) 
(Se l'orso alla Candelora fa asciugare la paglia (il giaciglio), si rientra nell'inverno)
 
Uoj è la Candelora, la vernata è sciut fora, risponn san Bias la vernat ancor n'trasc. Se fa lu solariell quaranta juor d maltiemb, se fa lu solaron quaranta juorn d stagion (dialetto lucano)
 (Oggi è la Candelora, l'inverno è uscito fuori, risponde San Biagio, l'inverno ancora non entra. Se c'è poco sole quaranta giorni di maltempo, se c'è tanto sole quaranta giorni  di giornate abbastanza calde)

Questi proverbi hanno più o meno la stessa traduzione:

Da la Madona Candeòra de l'inverno semo fora; ma se xe piova e vento, de l'inverno semo drento.
(dialetto veneto)


Da Candelora ill'nvernu simu fora, ma si chiovi e ventu tira, ill'nvernu simu intra»
(dialetto calabrese)


 A la Madonna Candelora de l'inverno semo fora, ma se piove e tira vento, de l'inverno semo dentro»
(dialetto umbro)
   

Il di' dla Candelora de l'inverno sem fora ma se piov, fioca o tira il vent in dl'invern andem in den
(dialetto lodigiano)

 A la Madona da la Sciriœura dol inverno a semm da fœura ma s'al fioca o al tira vent quaranta dì a semm anmò dent (dialetto lombardo)

Candelora, de l'invernu semu fora; ma se piôe u tira vendu, de l'invernu semu drendu. (dialetto marchigiano)

 A Cannëlôrë, ci non nevëchë e non chiovë, a Vërnët non è fôrë (dialetto pugliese)

Alla Candelora dell'inverno siamo fuori, ma se piova o tira vento nell'inverno siamo dentro)





 


 

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