Rubo queste foto di cani in attesa di adozione dal sito dell'ENPA Non me ne vogliano!!
Chi mi conosce magari si chiede come mai non metto foto di gatti: io li amo molto più dei cani, ma anche se mi fa tanta pena il gatto randagio e non mi troverebbe indifferente, mi fa più pena il cane.
Il gatto ha l'arte di arrangiarsi mentre il cane è da sempre dipendente dell'uomo e per questo ha meno possibilità di sopravvivere.
Nella casa al mare c'era un cane adottato da tutti: tutti gli davano da mangiare, ma nessuno mai ha pensato di dargli una cuccia, o di portarlo dal veterinario. Si piazzava sotto ai balconi alle orari stabiliti: alle due sotto al balcone della signora del terzo piano, alle cinque di quella del secondo e così via... noi eravamo quelli delle sei. Nel mese che arrivavamo puntualmente arrivava anche lui, abbaiava e gli portavano giù da mangiare. Lord, così l'avevano chiamato, è morto anziano, con la pancia piena ma non ha mai avuto le cure e carezze da nessuno.
http://www.enpanet.it/cercatrova/
Una bellissima poesia di cui ignoro l'autore.
PREGHIERA DEL CANE RANDAGIO
Con passo vacillante e con il corpo stremato
giungo alla fine dei miei giorni.
Forse stasera morirò e da sotto questa quercia
con l’ultimo respiro, che mi resta in gola,
vorrei ringraziare il Signore
per il pane che mi ha fatto trovare nella spazzatura,
per l’acqua che ha fatto scendere dal cielo per dissetarmi,
per i sagrati delle chiese dove ho potuto ripararmi.
Sì, Signore, io sono uno di quelli, uno fra i tanti
che non sa cos’è il calore di una cuccia,
il sapore di un osso, la carezza di un padrone.
Conosco solo il dolore dei calci sul dorso,
le sassate sulla fronte.
Ricordo, poi quella mano, grande, pesante,
che ancora cucciolo mi ha abbandonato nella strada,
dove vissi tutto il mio calvario.
Ho attraversato monti, boschi e paesi
nessuno mai mi ha tenuto con sé, nessuno,
mai, mi ha dato un nome.
Dalla nascita ho sempre portato il tuo “Cane”.
Signore, tante sono le cose che vorrei dirti;
ma… il cuore ha rallentato il suo battito
e il respiro si affievola sempre più.
Perdonami! E ti supplico:
fa’ che la mano dell’uomo non abbandoni più
un cucciolo nella strada.
È triste vivere da vagabondi, è penoso essere soli,
ed essere soprattutto semplicemente solo un cane.
Abbracciami almeno tu in quest’attimo.
Perché anch’io ti appartengo.
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