Ricordo che quando andavo a scuola i primi giorni di novembre erano un piccolo ponte vacanza.
Ora ne hanno tolte molte, non so se giusto o no. Comunque a parte la festa di tutti i Santi si festeggiavano anche i Defunti al 2 novembre e il 4 era la giornata dedicata all'Unità Nazionale e delle Forze Armate
ed è
l’anniversario dell’entrata in vigore del cosiddetto armistizio di Villa
Giusti del 1918, col quale si fa coincidere convenzionalmente in Italia
la fine della Prima guerra mondiale.
Essendo stata istituita nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è
l'unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia
italiana: dall'età liberale, al fascismo, all'Italia repubblicana
.
Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell'Unità
Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto
solennemente all'Altare della Patria a Roma.
Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in
Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una denominazione
caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell'Italia,
mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il
significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la
celebrazione delle forze armate italiane e dell'Unità d'Italia.
Infatti, con la vittoria nella prima guerra mondiale, l'Italia completò
l'unità nazionale con l'annessione di Trento e Trieste.
Fino al 1976 il 4 novembre è stato un giorno festivo.
Dal
1977, dopo una riforma del calendario volta ad aumentare i giorni
lavorativi, si cominciò a festeggiare la giornata dell’unità nazionale e
delle forze armate nella prima domenica di novembre. Negli anni Ottanta
e Novanta l’importanza della festa diminuì progressivamente, rispetto
agli anni precedenti Sessanta e Settanta in cui era oggetto di
discussioni, polemiche e lotte politiche.