Dall'ultimo viaggio di Nadia.
Le cascate dell'Iguazú sono cascate generate dal fiume Iguazú al confine tra la provincia argentina di Misiones e lo Stato brasiliano del Paraná.
Il nome delle cascate Iguazu deriva dall’unione di due parole della lingua guarani (parlata in Paraguay e in Argentina del Nord) secondo la quale la parola
y significa acqua e
guazu grande.
Sono un insieme di 275 cascate, con altezze fino a 70 metri, lungo 2,7 chilometri del fiume Iguazú.
La maggior parte di queste cascacate è situata nel territorio argentino, il rimanente (600 m.) in quello brasiliano dal quale si ha una visione più panoramica della Garanta del Diablo (Gola del diavolo).
La Garganta del Diablo è una gola a forma di U profonda 150 metri e lunga 700 metri, è la più imponente, e segna il confine tra Argentina e Brasile.
La portata d'acqua si getta nel fiume omonimo generando masse ora cristalline o opache, delle volte biancastre o brunastre.
Spesso l'arcobaleno si confonde nella vegetazione ed unisce le due sponde.
Vicino alla cascata, su ciascun lato, ci sono due importanti città: la brasiliana Foz do Iguaçu, situata nello Stato brasiliano del Paraná, e Puerto Iguazú, situata nella provincia argentina di Misiones.
Una leggenda guaraní dice che un dio pretendeva sposare una bellissima ragazza chiamata Naipú, che però scappò con il suo amante mortale Caroba in canoa. Arrabbiato, il dio modificò il fiume creando le cascate, nelle quali Naipù cadde trasformandosi in roccia, mentre Caroba si trasformò in albero. Si narra che da questa posizione i due amanti continuino ad osservarsi.
Presso queste cascate sono stati girati alcuni film, tra cui Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, regia di Steven Spielberg (2008),
Mission, regia di Roland Joffé (1986) e Miami Vice (film), regia di Michael Mann (2006) e il video musicale del signolo di Jovanotti "Fango" (2007).
Le cascate sono condivise dal Parco nazionale dell'Iguazú (Argentina) e dal Parco nazionale dell'Iguaçu (Brasile). Questi parchi sono stati designati dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1984 e 1986 .
Testo da Wikipedia.
Foto di Nadia M.