IMMAGINE GIF Mariapia

Sto facendo la pulizia del Pc, e ho trovato questa vecchia gif fatta non so quando.
A me sembra carina, così la condivido!!!

FIORDALISI E PAPAVERI

Papaveri e fiordalisi

Sui bordi di un campo di grano, ai tempi della mia infanzia e giovinezza, si vedevano tantissimi papaveri e fiordalisi. Mi piaceva il rosso del papavero accostato al blu del fiordaliso. Il papavero è il nome  di un genere delle piante erbacee appartente alla famiglia delle Papaveraceae. Tante sono le specie, ma la più comune, quella dei campi, è il Papaver roheas. (http://it.wikipedia.org/wiki/Papaver_rhoeas). Ricordo che aprivamo il bocciolo e i petali sembravano fatti di seta al tocco. Il frutto, invece, lo calcavamo nelle mani e ci timbravamo la pelle, Ora è sparito  il campo di grano lasciando il posto ad un elegante condominio, i papaveri ancora si vedono in qualche prato, anche se  non ci sono più le grandi distese. Ma non si vedono più i fiordalisi.(http://it.wikipedia.org/wiki/Centaurea_cyanus).

Fiordalisi

 Il ricordo di questi fiorellini lo vedo legato alla chiusura delle scuole. Come chiudevano noi bambini, si correva a gruppo ad ordinare il libro delle vacanze e per andare alla cartoleria si passava davanti a questo campo. Al ritorno ci fermavamo. Giocavamo nel campo di grano, e quando stanchi, rientravamo a casa, non mancavamo di portarne un mazzetto alle nostre mamme.

Immagini dal web.

SOLO IMMAGINI...

... nessun commento. Ecco alcuni animaletti dei miei amici. Una simpatica carrellata per chi ama i quattro zampe.

LACKY di Walter

BIRBA  di Patty

CESARE di Pierangela e Vittorio

NONSOCOME TICHIAMI di Stefano

POLLY di Lella

MICIA di Antonella

PEDRO di Lella

LOLA di Lella

E un ricordo per

MIKI la mia terribile cricetina

ROCKY di Walter

LILLY di Lella

EMY di  Donatella

 

ULISSE di Miki e Davide

 che hanno attraversato il ponte dell'arcobaleno dopo una vita felice.

LOS ANGELES OSPEDALE NORD

Greg, Cal, Jim, Prof. Godstone, Lydia.

Los Angeles Ospedale Nord, titolo originale "The Interns", è una serie Tv girata negli USA nel 1970 di 24 episodi e giunta in Italia nel 1980, trasmessa su Reti private.
Una equipe medica guidata dal Dr. Peter Godstone e cinque interni affronta ogni giorno i problemi e i dolori dei loro pazienti, mischiati a loro storie private. ottimo il cast: gli attori che interpretano la serie , ed è forse questa unica, sono tutti bravi e tutti affascinanti.
A partire dal burbero Dr Peter Godstone, interpretato da Broderick Crawford, al bellissimo Stephen Brooks (Dr. Greg Pettit) , all'altro belloccio Cristhopher Stone (Dr. Jim “Pooch” Hardin) , alla dolcissima Sandra Smith (Dr. Lydia Thorpe), e a seguire Hal Frederick (Dr. Cal Barrin) ,  Mike Farrell (Dr. Sam Marsh ) e  Elaine Giftos (Bobbe Marsh. moglie di Sam).  Tra gli episodi migliori in assoluto è "Tasha".
Purtroppo come la maggior parte  di film, canzoni,  telefilm e quant'altro mi piaccia personalmente[e sembra una congiura],  questa serie é sparita, e poco si sa  anche degli attori che l'hanno interpratata.
Stephen Brooks e Sandra Smith hanno partecipato in  un'episodio della serie "Star Trek", rispettivamente in "L'ossessione" e "Inversione di rotta" Brooks ha recitato anche nella serie "FBI". Christopher Stone ha preso parte nella serie di  "Lassie" ed ha interpretato il film (che non sono mai riuscita a vedere) "Cujo".
Hal Frederick e Elain Gifson hanno avuto qualche particina in altre serie di telefilm
Broderick Crawford lavorò fino al 1982.
L'ultimo lavoro di Mike Farrell risale al 2010. Dal 1999 al 2002 è stato co-protagonista nella serie TV "Provvidence".
Alcuni attori purtroppo sono deceduti:  Stephen Brooks (1999, all'età di 57 anni), Chistopher Stone (1995, anni 53), Broderick Crawford (1986, anni 74), Hal Frederick (2005).

In Internet ho trovato questa pagina: http://www.tvobscurities.com/articles/interns/ dove si può vedere la sigla e due spezzoni.

Stephen Brooks

Christopher Stone

Broderick Crawford

Mike Farrell

Hal Frederick

Sandra Smith

Elaine Giftos

A fatica ho trovato foto su vari siti  e le poche notizie da Wikipedia e IMDB.

Fiaba scritta per Arianna da Daniele

Oggi Donatella mi ha inviato questa bella fiaba scritta da Daniele suo figlio. A me è piaciuta molto. Buona lettura!! Grazie Donatella e grazie Daniele!!

Arianna frequenta quest'anno la quarta elementare ...come passa il tempo ! Meglio sorvolare ..

Nella nostra epoca le maestre lavorano , più o meno .. mah questo è una matassa difficile da dipanare ..diciamo che lavorano in modo diverso dai nostri tempi . 

Di positivo c'è il coinvolgimento didattico dei genitori che ho avuto modo di costatare e anche apprezzare nell'iter scolastico della mia nipotina. E' stato in terza che la maestra ha proposto a tutti i padri di inventare una favola per il proprio figlio , da portare a scuola . Non so poi che tipo di utilizzo è stato fatto , so solo che Letizia , mia nuora mi disse che Daniele l'aveva scritta di getto ed era stata portata la copia minuta , non la bella copia ,a scuola , perchè non c'erano cancellature . Non avendo quindi niente a disposizione per riscrivermela , ho dovuto far chiedere alla maestra che dopo parecchio tempo me l'ha ripescata . 

Eccola da condividere , mi pare carina . Che ne dite ? 

Cuore di nonna ? Più cuore di mamma !

Donatella B.

C’era una volta in un regno lontano lontano un antichissimo castello dove viveva una vecchia regina malvagia che governava sul villaggio di pescatori di Hyrule . Il re , suo marito , era morto ormai da dieci anni e non c’era un erede al trono. La solitudine aveva incattivito ancor di più l’animo oscuro della vecchia sovrana.

Gli abitanti del villaggio impegnati nell’attività della pesca, ben poco  si curavano di quanto avvenisse al castello

 La quiete delle loro semplici vite veniva turbata di quando in quando dalle apparizioni del drago dallo sguardo di ghiaccio, che nelle notti senza luna volava sopra le loro case e rapiva le bambine strappandole dal loro lettino… ormai al villaggio non rimanevano che poche fanciulle .

Gli abitanti non riuscivano a fermarlo perché troppo impauriti … e quando provarono a rivolgersi alla regina per chiedere la protezione delle guardie reali , si sentirono rispondere di arrangiarsi da soli perché lei non avrebbe mosso un dito per salvare dei bambini mocciosi.

Un giorno giunse da nord il  mago  Merluzzo . Era vestito di grigio con un lungo cappello attraversò il villaggio senza proferire parola, ma scrutando tutte le persone che incontrava con sguardo severo .  Gli Irulani non se ne curarono troppo , impegnati com’erano a pescare il pesce per loro e per pagare le tasse alle regina .

 Il mago si diresse al castello ma proprio innanzi al portone  fu colpito dallo sguardo di una piccola orfana con gli occhi viola che chiedeva l’elemosina davanti alle mura .

Il mago , dopo aver riflettuto sul da farsi proseguì deciso il suo cammino per incontrare la regina .

Si fece annunciare  e, sebbene in modo molto scortese, lei acconsentì a riceverlo .

Il mago si tolse il cappello e tenendolo tra le mani davanti al petto in segno di rispetto  si rivolse alla sovrana .

Le raccontò con voce ferma e decisa la storia di un vecchio drago , una femmina per essere precisi, che viveva nelle grotte che attraversavano, con i loro innumerevoli cunicoli, il monte Hyro , il sacro monte che sovrastava il villaggio di Hyrule.

Una decina di anni prima in una notte senza luna  si era  trovata  a difendere il suo tesoro al centro della montagna , un tesoro fatto di pietre preziose e ricchi manufatti, dalla bramosia di ricchezza di un gruppo di esploratori senza scrupoli.

Il drago riuscì a difendere i suoi preziosi grazie alle sue abilità magiche ma uno degli uomini portò via il suo unico , vero , preziosissimo tesoro : un uovo che stava covando ormai da due anni e che era prossimo a schiudersi .

Nei cinque anni successivi  del drago e del suo tesoro si persero le tracce .

Ma improvvisamente   il drago riapparve nelle notti senza senza luna nei cieli di Hyrule e cominciò a rapire dalle loro case tutte le fanciulle .

La regina sembrava cominciare a capire e il suo sguardo gelido e spento , tornava piano piano a colorarsi di una luce che mancava da anni nei suoi occhi.

 Il mago finì il suo racconto….poi, senza bisogno di ulteriori parole , la regina indossò il  mantello e insieme a lui si incamminò  verso il villaggio .

Il mago indicò  la piccola mendicante alle guardie che agirono con discrezione ma con grande fermezza , così la bambina dagli occhi viola  fu portata al cospetto della regina .

La sovrana le si avvicinò , s’inginocchio di fronte alla bimba che la guardava incredula e stupita e le dette un bacio sulla fronte .

Il mago agitò le mani sopra la testa rimboccandosi le maniche , incurante del freddo , e dopo pochi istanti, una luce , come una stella, apparve nel cielo sopra a Hyrule  in pieno giorno .

Un verso stridulo squarciò il silenzio del laborioso villaggio e la figura del possente drago dagli occhi di ghiaccio apparve dal profilo del monte Hyro .

Il drago femmina si posò davanti al ponte del castello  e rimase fermo a fissare la regina  e anche  il mago e la piccola orfana prottetti dalla guardia reale .

La regina spinse con un gesto affettuoso sulla spalla la bambina verso l’animale ….

Il drago parlò nella lingua degli uomini e disse : “ Grazie !| I vostri piccoli sono in salvo e stanno  dormendo , oggi si rinsalda la secolare amicizia tra i Dragonisi e gli uomini “

Attraversando il ponte la bambina fu avvolta da un ‘aura di luce e giunta all’altro capo la sua figura apparve diversa ….

Era un cucciolo di drago.

La madre , con la sua possente magia , aveva fatto sì che nell’uovo avesse assunto quelle sembianze per proteggerla da quegli uomini malvagi che avevano osato portarla via da lei .

Adesso era pronta per ricordare e riprendere il suo posto .

I due draghi si alzarono in volo e sparirono all’orizzonte.

 Dal monte un fascio di luce illuminò il castello .

La regina ordinò alle guardia di seguire quella luce e questo le condusse nell’antro più profondo della montagna dove trovarono le bambine scomparse che dormivano su candidi letti di piume.   

Immagini da Internet.

LANCIO - ATTORI

Franco Gasparri

Tre attori dei fotoromanzi Lancio che tra tanti non ci sono più.

Franco Gasparri, è sicuramente il più famoso e conosciuto tra tutti gli attori di fotoromanzi.   Pur essendo bellissimo,  non era il mio idolo, ma come interprete è stato anche per me il migliore. Era nato a Roma, il 31 ottobre 1948, ma viveva a Senigallia. E' stato anche un ottimo  attore cinematografico soprattutto nella serie  "Mark il poliziotto". Franco era un attore versatile: recitava bene ogni ruolo dal drammatico al comico come il suo divertenissimo Ken Rogers in Jacques  Douglas (1971-1980).
Con Claudia Rivelli formò la coppia storica della Lancio. Fare una lista di tutti i suoi successi è quasi impossibile. Il suo primo fotoromanzo fu  “Non sai cos’è l’amore” del 1970. Ha interpretato poi tantissimi fotoromanzi (429 di cui 390 da protagonista) tra tutti “Due ragazze che amavano Johnny”,“Cerca la mezza mela” con Claudia Rivelli.  Il 4 giugno 1980 con la sua moto ebbe un gravissimo incidente che lo rese paralizzato. Morì a  50 anni, il 28 marzo 1999 per una crisi respiratoria. Franco era sposato con Stella Maccalè che morì di malattia nel 1994 ed ebbe due figlie Stellina e Luna.

Max Delys

Il mio idolo invece fu Max Delys, forse meno bello di Franco, ma aveva un fascino molto particolare.
 Nato a Cannes l’11 luglio 1951, avrebbe potuto essere un buon nuotatore se a 17 anni non fosse partito con la sua ragazza verso Roma , di nascosto dai suoi genitori.  Il suo desiderio era quello di fare l’attore, girò piccole parti in alcuni film,  finché non  approdò alla Lancio nel 1973. A marzo recita una piccola parte nel kolossal “Due ragazze che amavano Johnny “. A maggio dello stesso anno inizia la sua carriera come attore protagonista con il fotoromanzo “Questo piccolo grande amore” a fianco di Katiuscia. Girerà 351 fotoromanzi di cui 349 da protagonista. Tra i tanti  successi “Fotoromanzo dedicato a Lia” con Gioia Scola dove racconta una sua storia personale. http://www.fotoromanzi-topilio.it/I%20FOTOROMANZI%20PIU%27%20BELLI/fotoromanzodedicatoalia.htm, “Adesso puoi lasciarmi.. Addio” con Marina Coffa . Prese parte al capolavoro “I girasoli”.  L’ultimo suo fotoromanzo, nel giugno 1983, lo interpretò con Maria Antonietta dal titolo “E un giorno mi amerai”. Morì  nei primi anni 80 in Francia di Aids.

Maria Antonietta

Anche Maria Antonietta mi piaceva molto. Nacque a Roma il 6 febbraio 1955. Arrivò alla Lancio nel 1976 con l’amico Franco Dani e a ottobre dello stesso anno viene scelta in una parte del fotoromanzo “ Bella quel tuo dannato visto d’angelo” con Marina Coffa e Franco Dani. A novembre prende parte nella serie Lucky Martin in “La ragazza si chiama Beba”. Nel 1980 esce un fotoromanzo caro alla mia memoria “Una come te... ha perso la testa per uno come me” con Riccardo Bonacchi e nel 1981 intepreta con Gianfranco De Angelis “Lei tra noi due”. L’ultimo suo fotoromanzo risale al 1985: nel 1986 farà un Fotomusic. In tutto girò 264 fotoromanzi di cui 241 da protagonista. Le cause della sua morte sono ignote.

Di Max e  Maria Antonietta poco si sa della loro vita privata:  pare  che Eleonora Giorgi fosse legata a Max e fidanzato di Maria Antonietta fu Franco Califano.
Sarebbe bello saperne di più a riguardo della loro vita. E' sempre poco quello che si sa.
Franco, Maria Antonietta e Max, resteranno conunque nella storia della Lancio e nel cuore di chi li ha seguiti con affetto.
 Fonte e immagini:  http://www.fotoromanzi-topilio.it/ 
Vedi anche: http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Gasparri e il sito fatto dalla figlia http://www.francogasparri.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Max_Delys

ETIEN di TORREALTANA

Etien a 2 mesi e mezzo

Etien è il gatto che ho più amato tra tutti i miei gatti.  Non perchè fosse il più bello, o il più affettuoso, ma perchè Etien era solo mio. Nel 1998, quando la mia amica Dina mi ha fatto vedere gli otto cuccioli di due sue gatte è nata una piccola discussione in famiglia su quale prendere: chi voleva il bianco e nero, chi il nero, e poi c'era quello scricciolo di colore beige quasi bianco che mi aveva comquistata subito. Volevamo una micetta femmina, e Dina mi assicurato che lo era, così lo "scontro" si è chiuso.  Quando è stata svezzata, ho portato Gipsy (questo è il nome che avevamo scelto) dal veterinario il quale mi ha detto che non era una Gipsy ma un signorino pelosino.

Carta d'Identità di Etien

Così, amando un personaggio di un romanzo di Liala, l'ho chiamato con l'altisonante nome di Etien di Torrealtana. Prima di lui avevo avuto BiriBiri, che  di notte usciva, mi era stato portato via e memore del dolore provato, ho deciso di far vivere a Etien solo ed esclusivamente dentro casa. 

Etien e le bolle di sapone

Mia figlia, che non aveva mai avuto un gatto, ne aveva un poco paura e non voleva toccarlo così un giorno gliel'ho letteralmente buttato addosso, e lei, per non farlo cadere ha dovuto ben stringerselo contro. Da quel giorno la paura le è passata e da una che adorava i cani (pur amandoli ancora) ora è, come la sua mamma, una gattara. Etien era un gatto dolcissimo, un poco tonto. La prima volta che è caduto dal terrazzo aveva due mesi: Dopo di quella volta non so quante altre c'è ricaduto. Della serie: Sandro gli lanciava la pallina e lui non riusciva a frenare, proseguiva la sua corsa fino sotto. Il veterinario l'aveva battezzato Etien il tontolone.  Si è pure abbuffato di veleno per topi e dopo avergli dato (con ricetta del vet) una dose eccessiva di vitamina K, gli è subentrata una gastrite.

Birba e Etien

Quando tornavo da casa di mia mamma e magari non lo guardavo mi puniva, buttando a terra tutto quello che trovava sulle mensole. La notte poi, il suo posto preferito era la mia schiena.

Birba e Etien dividono il cibo

Ho avuto per un certo periodo problemi di salute e dovevo fare dei controlli periodici. Io ero spaventata e agitata quando dovevo andarci. Etien mi si arrampicava sulle gambe, miagolando,  quasi non volesse lasciarmi andare e quando rientravo mi guardava  e dal tono della mia voce capiva se era andato tutto bene o no. Quando sono stata in ospedale, mio marito ha detto che non ha mangiato tutto il giorno, ma la sera quando sono rientrata si è abbuffato e per quella sola volta gli ho concesso di mangiare sul tavolo al mio fianco. L'ho portato al mare, in montagna ovunque con me.  Aveva fatto amicizia  con Birba, il cane di Patty.

Il 18 maggio del 2006 Etien scomparve, nonostante tutti gli accorgimenti che avevo avuto.  Per mesi sono andata alla sua ricerca, appiccicando volantini, chiamando i vari gattili,  i vigili, l'Enpa. Andando a rifare la carta d'identità che avevo perduto, l'ho segnalato anche ai Carabinieri!  Ogni giorno, per quasi sei mesi,  l'ho cercato ma  poi ho dovuto rassegnarmi. Molte segnalazioni mi dicevano di aver visto un gatto come il mio correre miagolando come impazzito per le strade. Forse voleva tornare a casa, ma non sapeva come.

Una delle ultime foto

 Ora ci sono Leo e Lilith che sono adorabili, e li ho super protetti facendo la porta a scatto, in modo che si richiuda e mettendo delle reti alla finestra. Per uscire all'esterno hanno un buco che li conduce nel loro "giardino privato".

Ultimo scatto: pochi giorni prima che se  ne andasse.

 Mi riempiono le giornate, ma mi  manca ancora tantissimo il mio Etien. Un giorno, come dice leggenda,  lo troverò sul ponte dell'arcobaleno, in prima fila, con a seguito BiriBiri, Tekkaman, Sissi e tutti gli altri,  ma sarà lui quello che mi correrà incontro e mi accompagnerà dall'altra parte.

FUNGHI

Finferli

Non faccio parte delle persone che vivono per mangiare: io mangio per vivere e poi nemmeno tanto. Diciamo che sono una pasticciona: a tavola mangio pochissimo e poi mi abbuffo di patatine, cioccolato tutte cose che non mi fanno certo bene avendo il colesterolo a 300!! Ma c'è un piatto che io adoro: i funghi e per la precisione i finferli (o gallinacci e gialletti). Ora mi sembra che per la raccolta dei funghi, occorra una tessera rilasciata dalla Comunità Montana e il max della raccolta si aggira intorno ai 2/3Kg.   http://www.gondrano.it/agric/funghi.htm . Quando andavo in montagna mio zio Linc, e i miei cugini ne raccoglievano tantissimi sia di gialletti che di porcini. Ricordo che quando arrivavano svuotavano gli zaini, li pulivano dandoli poi  ai turisti che ne facevano richiesta: ma tanti ne rimanevano a noi. Che belle scorpacciate!!! A cucinarli ci pensava mio zio, che li accompagnava con una deliziosa polenta bianca. Di anno in anno però se ne  trovavano sempre di meno.. L'ultima volta che li ho mangiati era il '78. Mio zio ne aveva trovati proprio pochi e sapendo quanto mi piacessero, li ha preparati solo per me e me li mise  sul comodino della camera perchè quel giorno ci avevano raggiunta una decina di nostri amici.  Quando ci siamo messi tutti nell'allegra tavolata, io non mangiavo nulla. Mentre gli altri mi incitavano a farlo io pensavo ai gialletti che mi aspettavano. Per poter fuggire inventai la scusa che non stavo troppo bene. andavo in camera, qualche forchettata veloce e riapparivo. Ho fatto così fintanto che nella camera rimase  solo il piatto, perfettamente  pulito!!
Non ho più avuto occasione di mangiarli, un poco perchè per diversi anni non sono tornata in montagna e un poco perchè quando ora vado, non è mai il periodo giusto. Li compero, quando li vedo nei supermercati, ma provengono da altri paese europei e  il sapore non è lo stesso.




http://it.wikipedia.org/wiki/Cantharellus_cibarius

LA FAMIGLIA STODDARD

E’ un altro dei  film  che non mi stanco mai di riguardare, non appena ne ho l’occasione.

Adam e Molly Stoddar, persone benestanti, assumono una ragazza francese, Emilie Gallatin ,  come governante per i loro  loro quattro figli: Jack, David, Chris e Philip. Purtroppo Molly muore facendosi promettere da Emilie di non lasciare mai la sua famiglia. La serenità ritorna nella casa e i ragazzi sono ormai adolescenti quando il mercato azionario si blocca e la famiglia entra in crisi. Emilie, con tanto dolore deve lasciare Adam,  di cui nel frattempo si è innamorata, e i ragazzi, e rientrare in Francia. Sette anni dopo, alla vigilia della guerra la situazione economica di Adam Stoddard e migliorata e richiama Emilie  nella sua casa. I quattro ragazzi, diventati adulti, devono tutti partire a servizio della Patria. Tornando a casa in permesso David   comunica che si è sposato e presenta alla famiglia la giovane e bella Ester, la quale alla partenza di David rimane nella casa. Oltre  ad essere bella, Ester è anche una donna di poca moralità e inizia a sconvolgere l’equilibrio della famiglia, iniziando a corteggiare Jack e Chris e  cercando di mettere in cattiva luce Emilie agli occhi di Adam. Una notte Ester entra nella camera di Jack e Adam ne intravede la figura. Emilie, per proteggere David,  entra nella camera e obbliga, con piacere di Ester, a Jack di tacere e di confermare una loro non esistente relazione. I rapporti tra Emilie e la famiglia si incrinano, mentre Ester con la sua falsità e ipocrisia inizia a farsi amare. Tra Emilie e Ester un giorno scoppia una lite.

 

Adam crede alla versione di Ester ed Emilie si vede costretta ad andarsene. Ma l’arrivo della cugina di Adam, Philippa, sistema ogni cosa: la personalità di Ester viene svelata. Alla fine trionfa la sincerità e l’amore.

CAST:

Emilie Gallantin          Ingrid Bergman

Warner Baxter          Adam Stoddard

Fay Wray                 Molly Stoddard

Susan Hayward        Hester Stoddard

Richard Denning       Jack Stoddard

Johnny Downs          David Stoddard

Robert Shaw            Chris Stoddard

Charles Lind              Phillip Stoddard

Helen Westley          Cugina Phillippa

da IMDB immagini dal web

ANNI 60..



Petula abitino blu

(Post 15-4-2012)

Oggi mi è tornata alla mente la bambola "Petula", l'unica cosa che non ho mai avuto.

Di giocattoli (sono figlia unica) ne ho avuti tantissimi ma quella no, forse per questo mi è rimasta nel cuore.

Il suo viso era bellissimo e schiacciando un pulsantino sulla pancia, diceva qualche frase.
Era in versione bionda e mora, aveva un abito o rosso o blu, con una paperella e il suo nome scritto.
Mi piaceva da morire!!!!
Le bambole mi sono sempre piaciute. Tra le tante che ho avuto ricordo "Spinacina", che rifiutava il cucchiaio con la verdura ,  una piccola bambola che aveva un cappottino azzurro e un tenero visino dove si vedevano die bei dentini, le mini-bambole "Lisa e Lucia" con i loro innumerevoli abitini.
Su "Famiglia Cristiana" inserivano delle bamboline di carta da ritagliare coi loro abitini.

Lisa e Lucia

abitini Lisa e Lucia

"Cicciobello" me lo feci regalare a 21 anni, dall'allora fidanzato e "Winnithu" arrivò all'alba dei miei 27! A differenza di oggi, i nostri giochi erano semplici ma li apprezzavamo tantissimo, ci bastava veramente poco per essere felici! Ricordo (avevo 4/5 anni)  un mastellino verde con l'asse da lavare e la base gialla. Mi ci divertivo tanto. Prediligevo lavare un gatto di peluche tigrato che tra l'altro nemmeno ci stava... Ad un Natale mi furono regalati paletta, scopa e lucidatrice: c'era sempre un'angolino della casa che brillava. Venne poi il Monopoli e i famosi chiodini per la gioia delle nostre mamme che ci vedevano zitte e tranquille.

Le clic-clac

I chiodini colorati

La palla al piede

I pattini

Ricordo anche una pallina di cui non ricordo il nome, che la usò Rita Pavone in un balletto cantando la canzone "Palla pallina". Negli anni '70 arrivarono le clic-clac.  Ma non mi divertivo solo coi giocattoli. verso i miei 7-8 anni stavo in un gruppo di amichetti, sia maschi che femmine in numero quasi paritario,  e ci adeguavamo a giocare sia giochi femminili sia maschili. Con loro giocavano con bilie, pattinavamo coi rumorosi pattini di allora, tiravamo con la fionda e loro giocavano con noi a vendere tutte le porcherie che trovavamo nel prato.. Giocavamo a "bandiera", ai "quattro cantoni", a "nomi cose persone...."  . Facevamo teatro, su un rimorchio lasciato lì e giocavamo in mezzo a tronchi di alberi buttati alla rinfusa. Parlando tempo fa con il proprietario gli ho ricordato quante volte ci ha cacciati da lì,  mi ha fatto capire quanto era pericoloso giocare in quel campo...  ma allora eravamo incoscienti. Come quando giocavamo in un casa in costruzione sotto al buio a "Belfagor". Ricordo che un mio amichetto si infilò un'asse con tutto il chiodo nel piede, ma imperterrito continuò a correre con quella scarpa rettangolare. Guadagnò due schiaffettoni e una corsa all'ospedale! Per poi andare a casa di una o di un'altra persona non usavamo le scale, ma scavalcavamo il balcone: abbastanza normale, se non che lo facevamo al quinto piano.
Ora ho la labirintite, soffro di vertigini, quando solo ripenso a quello che facevo non riesco a credere di averlo fatto proprio io, e quando passo davanti a quella casa ormai costruita, la testa incomincia a girarmi da sola!!!!!!!!!!!