AVVISO AI NAVIGANTI...: SIAMO ALLA RICERCA DI NOTIZIE DI QUESTI ILLUSTRATORI DI LIBRI PER L'INFANZIA ANNI '50-'60 : MARIAPIA FRANZONI TOMBA; BRUNO TOMBA; ANNA FRANZONI; ITALO ORSI; ROSELLA BANZI MONTI. CHIUNQUE PUO' AIUTARCI NELLA RICERCA DI NOTIZIE(anche la più piccola) PUO' INSERIRE UN COMMENTO IN QUALSIASI POST.

lunedì 26 novembre 2012

Poesia di Natale - E' NATO! ALLELUJA!

Questa è  una poesia che mia figlia ha imparato il primo anno d'asilo.
Mi sembrava un poco diifficile per quell'età, ma l'ha saputa recitare bene.
Poi, chissà perchè, dalle elementari fino alle superiori  di poesie ne ha studiati pochissime, forse nessuna...
Beati i tempi che ne studiavamo noi una al mese!!

Illustrazione di Rose Noel
E' NATO! ALLELUJA! di G. Gozzano

E’ nato il sovrano bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!
La notte che già fu sì buia
risplende di un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill’anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Da quattromill’anni s’attese
a quest’ora su tutte le ore.
E’ nato, è nato il Signore!
E’ nato nel nostro paese.
Risplende d’un astro divino
la notte che già fu sì buia.
E’ nato il Sovrano Bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!

domenica 25 novembre 2012

PIANTE DI NATALE

Tra tutte le piante di questo periodo, il più importante di tutti è l'abete.
Ed è questo, o il suo surrogato in plastica, che noi decoriamo con luci,  palline e festoni che ci rendono allegra la casa.
L'abete, secondo una leggenda , viveva già nell'Eden ed era considerato l'albero della vita.
Qualdo Eva colse il frutto proibito, le foglie appassirono e divennero aghi. L'abete non germogliò più, sino alla Notte di Natale, quando nacque Gesù.
Per molto tempo è stato il simbolo pagano di questa festa, ma dal 1982,  su desiderio di Papa Giovanni Paolo II, venne eretto in Piazza S. Pietro.

Abete rosso
 Il ginepro, albero considerato sacro, è di buon augurio messo negli ingressi di casa.

Bacche di ginepro
L'agrifoglio, il vischio e il pungitopo vengono usati per fare decorazioni sulle tavole, o come abbellimento nelle confezioni dei regali.

L'agrifoglio è simbolo di fortuna e di abbondanza.
Porta fortuna baciarsi sotto al Vischio la notte di Capodanno.
Pungitopo
La leggenda della Stella di Natale racconta di un bimbo molto povero che volendo fare un dono al Bambinio Gesù, portò in una Chiesa dei ramoscelli verdi. Pensando  al suo misero dono pianse e le lacrime, per miracolo diedero vita a questa bellissima pianta.

Stella di Natale
La leggenda dell'Elleboro (o Rosa di Natale) parla di una pastorella tanto povera. Voleva portare un dono al Bambin Gesù ma non aveva nulla. Un Angelo, vide la sua sofferenza e si  impietosì. Le indicò un fiore, appena nato sotto la neve.  Lo raccolse e ne fece dono al piccolo Bambino.
Rosa di Natale
La Stella Alpina, secondo la leggenda, fu la Stella che guido i Re Magi. Quando terminò il suo compito un Angelo le chiese cose volesse fare: se tornare in cielo o restare sulla terra. La piccola Stella  innamoratasi delle maestose vette delle montagne scelse di vivere lì: sulla terra ma un poco vicina al cielo.

Stella Alpina
Queste piante di notevole bellezza, sono però nocive, soprattutto per i gatti,  in particolar modo la stella di Natale, il vischio, e le bacchedell'agrifoglio.

PAPA GIOVANNI XXIII

Papa Giovanni XXIII, (Angelo Roncalli), fu il Papa tanto amato da mia nonna. Io non l'ho "vissuto" ero troppo piccola ma attraverso le tante immagini ho imparato a conoscerlo un poco ed amarlo tantissimo.Per la sua dolcezza e fu chiamato il Papa Buono.
 Nacque a Sotto il Monte (BG), il 25 novembre 1881 da una famiglia di orgini umili.
Grazie all'aiuto di uno zio frequentò il Seminario minore di Bergamo, dove ottenne una borsa di studio e si trasferì al Seminario dell'Apollinare di Roma. Compketò gli studio e fu ordinato prete, nel 1904,  nella Chiesa di Santa Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo.
 Fu segretario personale del Cardinal  Giacomo Radini Tedeschi dal 1905 fino alla morte di quest'ultimo
Divenne Monsignore nel 1921, e nel 1925, papa Pio XI lo nominò Visitatore Apostolico in Bulgaria.
Nel 1934 fu ordinato Arcivescovo titolare di Meserbia, in Bulgaria e amministratore apostolico di Instabul.
Nel 1944, Papa Pio XII lo nominò Nunzio Apostolico a Parigi e nel 1953 fu ordinato Cardinale e Patriarca di Venezia.
Alla morte di Papa Pio XII fu eletto Papa il 28 ottobre 1958: l'incoronazione avvenne il 4 Novembre dello stesso anno.
Papa Giovanni XXIII fu un Papa semplice, ma che portò tantri cambiamenti e fu il primo che cercò il  contatto con il popolo.
 Nel Natale del '58 visitò i bambini ricoverati nell'Ospedale Bambin Gesù di Roma, dove alcuni di loro lo scambiarono per Babbo Natale... Il giorno successivo visitò il carcere di Regina Coeli dove disse ai carcerati:
Papa Giovanni e i carcerati

«Non potete venire da me, così io vengo da voi...Dunque eccomi qua, sono venuto, m'avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore..la prima lettera che scriverete a casa deve portare la notizia che il papa è stato da voi e si impegna a pregare per i vostri familiari»
Ospedale Bambin Gesù - Papa Giovanni e i bambini


 Il 4 ottobre 1962, ad una settimana dall'inizio del Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio a Loreto e Assisi e fu la prima volta, dall'unità d'Italia, che un papa varcò i confini del Lazio ripercorrendo i territori che anticamente erano appartenuti allo Stato pontificio.Il suo esempio venne poi seguito dai suoi successori, in particolare da Giovanni Paolo II.
Il 2 dicembre 1960 incontrò inVaticano Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury e capo della Chiesa Anglicana. Fu la prima volta in oltre 400 anni.


con la Regina Elisabetta

Il più celebre dei discorsi di Papa Giovanni è quello chiamato "Il discorso della luna".
 In occasione dell'apertura del Concilio, l'11 ottobre 1962, in Piazza S. Pietro disse:
« Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la Luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo. »
 « La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio (..)
(...) Facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al Cielo, e davanti alla Terra: Fede, Speranza, Carità, Amore di Dio, Amore dei Fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del Bene. »
 « Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza. »

 Il mese successivo si manifestò la malattia, un tumore allo stomaco, che lo avrebbe portato alla morte. Nonostante il progredire della malattia ad aprile firmò l'enciclica Pacis on Terra e l'11 Maggio dall'allora Presidente della Repubblica Antonio Segni, ricevette il premio Balzan per il suo impegno per la Pace.
Si affacciò per l'ultima volta il 23 maggio  e al 31 iniziò la sua agonia.
Papa Giovanni morì il 3 giugno alle 19,49 e le sue ultime parole, raccolte da Monsignor Capovilla furono:

«Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria»


Il 3 settembre del 2000, Giovanni Paolo II lo dichiarò Beato  poichè è stata ritenuta miracolosa la guarigione di Suor Caterina Capitani, il 25 maggio 1966 affetta da una gastrite ulcerosa emorragica che l'aveva ridotta in fin di vita. La Suora dopo averlo tanto pregato, ebbe la sua visione e l'immediata guarigione.
Non potendo andare  a Roma, nel giorno della sua Beatificazione, sono andata a Sotto il Monte dove nei pressi della sua casa era stato allestito un maxi schermo e si è potuta seguire la solenne Cerimonia.



 
.Fonti ed immagini dal web

venerdì 23 novembre 2012

STACCO...

.. un poco dall'argomento Natale, dominante in questi post, per scrivere un aggiornamento su Sissi.
Io ho fatto sterilizzare anche Lilith, ma non ho avuto problemi. Quando l'ho presa aveva già il suo collare e la ferita coperta da un cerotto. Sissi no.
Mi era stato detto di metterle il collare il giorno dopo  la sterilizzazione purtroppo ho fatto un grosso sbaglio: vedendola calma non gliel'ho messo per evitarle questo fastidio perchè era già alla continua ricerca dei suoi cuccioli e piangeva.
Improvvisamente, dopo essere stata buona per tutto il giorno successivo, si è agitata e dal frenetico leccare e mordicchiare si è tolta due punti dalla ferita.
Subito l'ho portata dal veterinario di turno che le ha iniettato ancora antibiotico e mi ha dato da somministrarle il medicinale per farle tornare indietro il latte che si era riformato e subito messo il collare.
Lunedì ho telefonato nello studio della veterinaria che l'ha operata per riferire l'accaduto che mi ha rassicurata.
Oggi non so per quale motivo, perchè in fondo la micia stava bene, forse per senso di colpa o non so cosa ho preferito portarla direttamente. Alla veterinaria il mio messaggio non era stato riferito, e alla visita purtroppo ha riscontrata un possibile  sventramento. Gli si è lacerata la ferita all'interno.
Le ha fatto un'iniezione, tolto l'unico punto rimasto esternamente e il collare.  Devo portarla al controllo martedì. Se tutto è male devono rioperarla nuovamente prima che subentri qualcosa di più grave.
Dovrei scrivere come mi sento? Una stupida ecco cosa sono. Ho sbagliato.
Siamo nel periodo di Natale e sono convinta che anche gli animali hanno un Gesù Bambino che li protegge.
Ecco, io spero in lui... perchè Sissi bellissima non ha nessuna colpa se ha per padrona una deficente come me....

Canzoni Natalizie - TU SCENDI DALLE STELLE

La più bella tra le canzoni Natalizie e legata ai miei ricordi più belli è "Tu scendi dalle stelle".
E' la canzone che cantavano l'ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze di Natale, con la nostra maestra vicino al nostro alberello.
Fu scritta, nel dicembre 1754,. da Sant'Alfonso Maria de'Liguori.
Il Santo nacque a Marinella, in provincia di Napoli, il 27 settembre 1696, primo di otto figli del nobile Luigi de'Liguori e di Anna Maria Caterina Cavalieri.
E' sicuramente il brano Natalizio più famoso del mondo e venne tradotto in tante lingue.
Noi ne cantiamo solo le prime due strofe ma il testo ne comprende 7.



TESTO ORIGINALE

1.Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar;
o Dio beato! Ah, quanto ti costò l'avermi amato ! (2 v.)

2. A te, che sei del mondo il Creatore,
mancano panni e fuoco, o mio Signore. (2 v.)
Caro eletto pargoletto, quanto questa povertà
più m'innamora, giacché ti fece amor povero ancora. (2 v.)

3. Tu lasci il bel gioir del divin seno,
per giunger a penar su questo fieno. (2 v.)
Dolce amore del mio core, dove amore ti trasportò ?
O Gesù mio, perché tanto patir? Per amor mio ! (2 v.)

4. Ma se fu tuo voler il tuo patire,
perché vuoi pianger poi, perché vagire? (2 v.)
Mio Gesù, t'intendo sì ! Ah, mio Signore !
Tu piangi non per duol, ma per amore. (2 v.)

5. Tu piangi per vederti da me ingrato
dopo sì grande amor, sì poco amato!
O diletto - del mio petto,
se già un tempo fu così, or te sol bramo
Caro non pianger più, ch'io t'amo e t'amo (2 v.)

6. Tu dormi, Ninno mio, ma intanto il core
non dorme, no ma veglia a tutte l'ore
Deh, mio bello e puro Agnello
a che pensi? dimmi tu. O amore immenso,
un dì morir per te, rispondi, io penso. (2 v.)

7. Dunque a morire per me, tu pensi, o Dio
ed altro, fuor di te, amar poss'io?
O Maria, speranza mia,
se poc'amo il tuo Gesù, non ti sdegnare
amalo tu per me, s'io non so amare! (2 v)
Fonti: Immagine e testo dal web
Un dolcissimo video da you tube http://www.youtube.com/watch?v=fd2SKxUs2gM anche se non segue il testo originale...
e la versione da noi più conosciuta http://www.youtube.com/watch?v=BObUGJivYXk

giovedì 22 novembre 2012

NON E' MAI TROPPO TARDI - Film di Natale

Tratto dal romanzo di Dickens "Canto di Natale" questo film ne porta fedelmente la trama cambiando solo i nomi dei protagonisti.


L'avaro Antonio Trabbi (nel libro Ebenezer Scrooge), è un usuraio, che sfrutta i suoi dipendenti ed ama soltanto il suo denaro. Non prova neppure affetto per l'unico nipote, figlio di una sorella, Daniele, che tenta inutilmente di includerlo nella famiglia. Alla vigilia di Natale Rossana, una sua ex fidanzata, gli porta  in pegno un gioiello in cambio di un aiuto. Trabbi rifiuta.
Durante la notte gli appare il fantasma del suo socio che gli annuncia che riceverà la vista di tre spiriti del Natale.
Quando appare il primo, lo spirito del passato, gli fa rivedere la sua fanciulezza, dove Antonio, in collegio vive in solitudine. Scacciato il primo spirito, gli appare, il secondo lo spirito del presente.Questo fantasma gli mostra i suoi conoscenti che anche se poveri trascorrono con gioia il Natale. Antonio scopre che il figlio di Orazio, un suo dipendente è gravemente ammalato: soltanto un intervento potrebbe salvarlo. Ascoltando il dialogo tra Orazio  e sua moglie con stupore sente che, nonostante il loro dolore e la loro vita povera,  a lui viene dedicato un pensiero affettuoso.
Il terzo spirito, quello del futuro,  gli mostra le conseguenze della sua avarizia e della sua cattiveria.
Senza il suo aiuto il piccolo figlio di Orazio morirà. Rossana e il marito ai quali ha rifiutato l'aiuto finiranno in miseria. Improvvisamente sente  delle risa di gioia alla notizia della morte di una persona ignota e quando Antonio chiede chi è quella persona lo spirito lo porta presso una lapide spoglia: la sua.
Vedendo ciò Antonio chiede perdono e si pente di tutto il male fatto.
Quando al risveglio si ritrova nel suo letto, felice si affaccia alla finestra e chiama un ragazzino al quale chiede di comprare un tacchino e di recapitarlo a casa di Orazio dando anche a lui qualche soldo.
Quindi vestito di tutto punto si riversa sulla strada, salutando con cordialità tutti quanti, lasciandoli stupiti.
Arrivato a casa del nipote, non osa entrare ma questi accortasi gli apre e Antonio con la sua famiglia e per la prima volta nella sua vita passa felicemente il giorno di Natale.
Antonio si prodiga ad aiutare il suo prossimo. Rossana e il marito, col suo aiuto,  conducono una vita serena; si prende cura del figlio di Orazio, che operato e si salva, concede ad Orazio le meritate vacanze sempre negate, aumenta  gli stipendi ai suoi dipendenti. Cambiato, non più solo e in pace con se stesso,  Antonio ha conquistato la stima e l'amore della sua famiglia e di tutti.


ASPETTANDO NATALE .... (anni '60-anni '70-anni 80)

Se paragono la mia attesa di Natale negli anni 60, 70 a quella dei giorni nostri mi rendo conto di quanto sia "retrocessa" questa festività.  A Natale si è sempre pensato ai doni da fare, ma intorno a ciò si sentiva l'atmosfera dell'evento che doveva venire. Premesso che, avendo avuto la nonna friulana, dicembre era per me, un vero e proprio mese "di pacchia".
S. Nicola
I regali arrivavano al 6 dicembre, S. Nicola, festività maggiormente diffusa in Alto Adige,  ma che viene celebrata anche in Friuli,  nella zona del Tarvisiano, Ugovizza, Malborghetto.; al 13 dicembre, S. Lucia , magari piccoli doni di poco valore, ma qualcosa si trovava sempre: a me S. Nicola e S. Lucia li lasciavano sul davanzale della finestra.!!!
Intanto ci si preparava al Natale: all'8 dicembre si preparava l'albero. In genere era un lavoro di mio padre e mio: ognuno di noi due aveva le sue mansioni: mio padre al mattino mi faceva trovare il vaso con la terra e l'albero (finto) gia interrato.Quando io mi alzavo aprivo tutti i rami dell'albero e mio padre metteva le illuminazioni. Poi toccava a me adornarlo con le palline e tutti gli addobbi. Lo terminava lui, mettendo la punta e i fili argentati intorno. Giusto giusto per non fare sentire mia mamma emarginata, le lasciavamo fare il presepe, e mettere gli addobbi sulla porta di casa!!!

S. Lucia
A scuola, i primi giorni di dicembre con la nostra maestra preparavamo l'albero, e iniziavamo il lavoretto di Natale. Poi c'era la classica letterina, che non ho mai capito perchè, si scriveva tempo prima  e si metteva sotto il piatto del papà a mezzogiorno del Natale (???).  Con la mia amica Lilly facevamo i disegni e usando la colla si attaccava la polverina argento e oro. Molte volte la finivamo, allora frantumavamo le palline più vecchie così ce l'avevamo anche in vari colori.
Ai tempi Natale era uguale a neve: quasi sempre nevicava in quei giorni. L'atmosfera era stupenda, nell'aria si sentiva "odore di Natale". Le strade e le vetrine dei negozi (che allora erano tanti) erano tutti illuminati, Per le strade c'erano gli zampognari che con la loro musica creavano un'atmosfera dolcissima.
Si scrivevano e ricevevano tante cartoline d'auguri dalle persone care e lontane.
Negli anni 70, anni della mia gioventù, dopo l'amara scoperta che non c'era nessun Bambino Gesù e nessun Babbo Natale che portava regali, l'attesa era sempre la stessa. Si sentiva ancora "aria di Natale". Io avevo iniziato a comprendere l'importanza religiosa di questa festa. Si attendeva il Prete per la Benedizione della casa: un appuntamento magico, dove chi poteva essere presente si riuniva in preghiera col Parroco e il chierichetto. Negli anni '80 ho iniziato a lavorare  a Milano, e se fino a quel momento i regali li avevo sempre presi, ho avuto la gioia di poterli andare a scegliere e contraccambiare, senza accantonare l'importanza di questa ricorrenza. Ora è tutto diverso. Per alcuni (voglio sperare non per la maggioranza delle persone) è rimasta solo la corsa al regalo. Noto che meno gente si reca alla S. Messa di mezzanotte e alla mattina tanti sono impegnati a preparare pranzi  sopraffini, che non ci pensano nemmeno. E' da tantissimo tempo che non sento la zampogna suonare. Nelle scuole poi iniziano le polemiche sul fare o non fare il presepe, per il rispetto a tutte le religioni, però mi chiedo chi rispetta la nostra...,  non si scrivono più le "inutili" e belle letterine, non si desidera nemmeno più nulla. Le famiglie sono sempre più distanti, però (orribile!!!!) se si va su skipe ci si può vedere!! Non ci si scrive più tanto si possono spedire le cartoline con internet. Anche la TV, che una volta proponeva tanti bei film, magari un pò strappalacrime, ma ricche di sentimenti e con lieti finali, ora propone programmi che magari non ci azzeccano nulla con le festività....
Era tutto più bello prima, quando c'era un poco di meno ma c'era la gioia, l'unità della famiglia e la solidarietà verso gli altri.


martedì 20 novembre 2012

CONTO ALLA ROVESCIA...

Ormai manca poco al Natale... quindi cambio di look...
Preferivo quello di prima, ma essendo molto chiaro non si vedeva la neve.. per me importantissima!!!!
Comunque, anche se non perfetto, non mi dispiace neanche questo...

sabato 17 novembre 2012

SISSI - Il distacco 3

Anche il secondo maschietto se n'è andato...
Oggi l'ho portato alla sua mamma umana: l'impressione che ho avuto che sarà un micio molto viziato!!!
Non ha ancora un nome. Quando Gaia deciderà me lo farà sapere. Spero di vederlo crescere così come Rispetto..

Io sono il terzo nato: i miei fratellini sono convinti di essere i più belli, ma 
la mia "sorella" umana, Clò, dice che io sono il più bello di tutti!
Il piccolo a 20 giorni.

Ciao piccolo batuffolo, la tua mamma Sissi, che ancora vi cerca tutti, la nonna, Antonella ed io, ti ricorderemo sempre. Anche tu fai il bravo e rimani sempre il coccolone che sei.